24 Novembre 2024 03:08
La signora Huawei torna a casa, lascia il Canada in cambio di due canadesi incarcerati in Cina dal 2018.
La signora Huawei torna a casa
Le telecamere hanno inquadrato Meng Wanzhou, direttrice finanziaria della Huawei mentre si imbarca per rientrare in Cina dopo quasi tre anni di detenzione.
Meng Wanzhou è la figlia di Ren Zhengfei, fondatore del colosso delle telecomunicazioni Huawei.
Un giudice canadese ha rilasciato la quarantanovenne dopo un accordo per lo scambio di due canadesi imprigionati in Cina.
Accordo per lo scambio di prigionieri
Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha raggiunto un accordo per la sospensione delle accuse di frode bancaria e il ritiro della richiesta di estradizione della donna.
Pechino, in cambio, ha liberato Michael Kovrig e Michale Spavor, e i due stanno rientrando in Canada.
Ritorno a casa
La signora Huawei torna a casa dopo quasi tre anni, le autorità canadesi l’avevano arrestata nel dicembre 2018 su richiesta degli Usa.
Gli Stati Uniti la accusavano di frode bancaria e violazione delle sanzioni all’Iran.
Quasi tre anni di libertà vigilata
Meng Wanzhou dal momento del suo arresto era bloccata in Canada in regime di libertà vigilata.
La direttrice finanziaria del colosso cinese delle telecomunicazioni ha affrontato la battaglia legale contro l’estradizione con determinazione fino al raggiungimento dell’accordo di scambio.
IL governo americano, prima con Donald Trump e poi con Joe Biden, ha trattato il caso con connotazioni più politiche che giudiziarie inquadrandolo nello scontro tra le due superpotenze.
I negoziati tra Cina e Stati Uniti
Un lungo negoziato tra la Huawei e il dipartimento di giustizia americano aveva prima differito di 14 mesi e poi lasciato cadere il procedimento di estradizione.
La signora Huawei torna a casa dopo quasi tre anni di braccialetto elettronico impostole dalla magistratura Canadese in cambio della libertà su cauzione.
La figlia del fondatore di Huawei ha sempre dichiarato la sua innocenza e si è sempre dichiarata vittima della guerra commerciale tra USA e Cina per la supremazia sul 5G.
Probabilmente è stato un colloquio telefonico tra Biden e Xi Jinping a sancire l’accordo per lo scambio dei “prigionieri”