25 Dicembre 2024 22:05
Molti lavoratori tornano fisicamente al lavoro, negli Stati Uniti molte grandi aziende rallentano il rientro, ma moltissimi lavoratori stanno tornando alla vecchia modalità in presenza.
La situazione negli USA
A marzo di quest’anno soltanto il 21% degli americani lavorava ancora distanza, mentre il 79% usciva di casa ogni giorno per recarsi al lavoro.
Spesso i lavoratori a domicilio a più alto reddito e qualifica tendono a sovrastimare la situazione dimenticando altri per cui non è sufficiente una video chiamata per riuscire a lavorare.
I lavoratori americani vivono situazioni molto diverse nei vari stati del paese e in Canada.
In città come Austin e Calgary il 67% degli impiegati è rientrato, mentre nella Silicon Valley, Miami e Ottawa il 90% lavora ancora da casa.
La situazione a casa nostra
In Italia i lavoratori da casa a marzo del 2020, all’epoca del primo confinamento, erano oltre 6,6, milioni e sono scesi a cinque milioni a settembre.
Alcune ricerche prevedevano che il numero dei lavoratori che lavorano da remoto, almeno per alcuni giorni della settimana, si stabilizzerà intorno ai 5,3 milioni.
In questo momento non abbiamo numeri precisi su quanti abbiano ripreso il lavoro in presenza, quanti lo facciano solo a volte e quanti no del tutto.
Le applicazioni che gestiscono i parcheggi nelle maggiori città italiane segnano aumenti fino al 70%, ma il volume potrebbe essere influenzato dal timore residuo verso il trasporto pubblico.
Inoltre l’opzione bicicletta non ha ancora preso sufficientemente piede.
Gli effetti del DPCM Draghi
Il DPCM appena firmato da Mario Draghi che prevede dal 15 dicembre il ritorno al lavoro in presenza della Pubblica amministrazione potrebbe aumentare il traffico.
La logica emergenziale della PA sarà completamente ribaltata e il lavoro in presenza tornerà a essere la modalità ordinaria quando il Green Pass diventerà obbligatorio.
Saranno un nuovo Decreto Ministeriale e forse anche il rinnovo del contratto del pubblico a chiarire le modalità di rientro in presenza dei dipendenti pubblici.
Molti lavoratori tornano fisicamente al lavoro, il lavoro da casa, seppur gradualmente, nel giro di due settimane dovrebbe riguardare al massimo un 15% di lavoratori, ma solo se “l’utente è soddisfatto”.