22 Novembre 2024 03:01
La Corte dei Conti assolve Pietro Zoia ex direttore dell’Ospedale di Busto Arsizio: non ci fu danno erariale
La storia
La Corte dei Conti assolve Pietro Zoia, dopo più di dieci anni la Corte ha scritto la parola fine sulla vicenda dell’asilo nido all’interno dell’ospedale Galmarini di Tradate.
La costruzione dell’asilo era cominciata nel 2007 con 126 mila euro di fondi regionali e 427 mila euro di fondi aziendali.
L’edificio era stato progettato per ospitare venti bambini in una struttura di 300 metri quadri dotata di tutti i comfort e costruito energeticamente all’avanguardia.
L’allora direttore motivò la scelta di realizzare l’asilo nido per venire incontro alle esigenze del personale femminile ospedaliero: infermiere, dottoresse, impiegate.
Nell’estate del 2009 l’asilo era pronto, ma solamente una mamma dipendente chiese di iscrivere il proprio figlio.
Nessun altro iscrisse i propri figli e l’asilo nido non partì mai.
L’azienda ospedaliera fece dei tentativi per coinvolgere i comuni del territorio o per cercare accordi con le aziende, ma tutti i tentativi risultarono inutili.
Oggi finalmente la vicenda della realizzazione dell’asilo nido realizzato dentro il Galmarini e costato oltre mezzo milione di euro si è conclusa.
La Corte dei Conti ha assolto Pietro Zoia dalle accuse di danno erariale formulate dalla Procura.
Le indagini della Guardia di Finanza
Nel 2017 la Guardia di Finanza aveva aperto un’inchiesta che portò all’imputazione di danno erariale a carico del dottor Zoia.
La procura citò in giudizio il direttore dell’Ospedale di Busto Arsizio per un danno erariale di 553.820 euro.
La motivazione era che Zoia avrebbe realizzato l’asilo nido senza che ci fossero i presupposti, anzi fornendo informazioni false.
Il lieto fine
La Corte dei Conti ha depositato la sentenza di completa assoluzione dalle imputazioni di danno erariale formulate dalla Procura a suo carico.
Secondo il suo difensore Roberto Guida la corte ha assolto Zoia nel merito, escludendo che la costruzione dell’asilo fosse inutile, ma anzi che ci fossero in quel momento esigenze sia da parte del Consiglio Comunale di Tradate che da organizzazioni sindacali interne all’ospedale.
Roberto Guida ha anche precisato che la Corte ha confermato che le procedure seguite da Zoia per richiedere e ottenere i finanziamenti regionali furono corrette e rispondenti alle normative in vigore.