24 Novembre 2024 17:38
I numeri sono indispensabili per inquadrare qualsiasi problema anche quello dell’immigrazione: fino al 22 ottobre in Italia sono sbarcati 51.568 migranti rispetto ai 26.683 dell’anno scorso a conferma che la rotta del Mediterraneo centrale è quella più percorsa dai trafficanti di esseri umani.
Oltre 14.000 sono i tunisini, 6.000 i bengalesi e più di 5.000 gli egiziani .E poi, per l’Afghanistan che ormai è passata tra i conflitti dimenticati; ai confini tra Europa e Asia ci sono 3,5 milioni di profughi afghani in Iran dopo la presa del potere dei talebani , circa 2 milioni sarebbero pronti a muoversi e 2.000 afghani ogni giorno cercano di entrare in Turchia dove nel territorio turco ci sono già 300.000 afghani.
Inoltre, ultimi dati fino allo scorso settembre indicano che nel Mediterraneo centrale l’aumento rispetto all’anno scorso è stato dell’87 per cento e lungo la rotta dei Balcani occidentali del 148 per cento.
Proprio perché la pressione migratoria aumenta, la riunione del Consiglio europeo è stata tesa e spigolosa su diversi temi come i movimenti secondari, il comportamento della Bielorussia contro le frontiere dell’Unione europea e l’equilibrio tra solidarietà e responsabilità, che comporta anche una migliore (nelle intenzioni italiane) suddivisione dei soldi.
È quest’ultimo punto, introdotto nel documento finale, che il presidente del Consiglio ha sottolineato alla fine del vertice: Mario Draghi si è detto molto soddisfatto perché inizialmente nel testo erano citati solo i movimenti secondari e, soprattutto, perché si “è aperto uno spiraglio sulla discussione sul Patto sulla migrazione e l’asilo, ferma da un anno”.
“Ringraziamo e apprezziamo l’impegno del presidente del Consiglio Draghi e alcune dichiarazioni nette e importanti;
-“No ai muri in Europa”, lo ha detto anche la presidente della Commissione e anche altri Stati». Tradotto: con buona pace di Polonia, Ungheria, Austria, Bulgaria, Paesi baltici e altri, nessun muro verrà mai finanziato da Bruxelles;
-«maggiori finanziamenti per il fronte meridionale del Mediterraneo, dopo anni di attenzione al fronte orientale»- e lo dice il premier di un Paese che «per troppi anni è stato lasciato solo».
“Per tutti i dati e le dichiarazioni illustrati ci appelliamo al Presidente Draghi per intensificare l’impegno affinché l’Italia possa ottenere un accordo per una nuova legge d’immigrazione europea che viene aggiornata ad oggi prendendo in considerazioni tutti i cambiamenti geopolitici ,effetto pandemia ,carenza di professionisti della sanità in Italia e nel mondo ,Salute Globale ,responsabilizzare di più i paesi di origine dei migranti e dei rifugiati a combattere il mercato degli esseri umani e della corruzione nel mercato dell’immigrazione irregolare nei punti di partenza e non solo d’arrivo. Cosi Dichiara Foad Aodi, Presidente Associazione medici di origine straniera in Italia(Amsi) e Unione medica euro mediterranea (Umem) e membro Commissione Salute Globale Fnomceo
Ufficio Stampa Amsi
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