22 Novembre 2024 20:57
GdF di Gallarate (VA): pezzi di ricambio, indagini per milioni di euro su Lecco e Frosinone, implicata una società maltese.
forte contrasto alla contraffazione come ci viene segnalato dal Comando di Varese della Guardia di Finanza.
GdF di Gallarate (VA): pezzi di ricambio contraffatti, dal Comando Provinciale Guardia di Finanza Varese, sempre attivissimo nella lotta alla contraffazione, i dettagli.
Il contrasto della contraffazione e dell’abusivismo commerciale ha portato i militari delle Fiamme Gialle di Gallarate a scovare informazioni in ordine ad alcune attività locali che operavano sostituzioni e riparazioni di Iphone e Smartphone.
Le succitate attività utilizzavano pezzi di ricambio contraffatti di produzione cinese, privi delle certificazioni previste e delle informazioni imposte dal Codice del Consumo, indispensabili per l’immissione in commercio nel territorio della Comunità Europea.
I dettagli dell’operazione della GdF
I materiali venivano acquistati attraverso specifici siti internet, veri e propri “negozi on-line”, e piattaforme di e-commerce riconducibili ad una società di diritto maltese amministrata da due dei principali responsabili.
Indagini della A.G. di Busto Arsizio e poi da quella di Frosinone
Perquisizioni locali delegate dapprima dall’A.G. di Busto Arsizio e poi da quella di Frosinone con il conseguente sequestro di quasi 11 mila articoli contraffatti (vetri, componenti interni, batterie, cristalli liquidi, touch screen, scocche) e la denuncia di 17 soggetti
Commercio illegale a vario titolo coinvolti, per associazione a delinquere finalizzata all’introduzione nello Stato e commercio di prodotti recanti marchi contraffatti e ricettazione
Attività sistematica e organizzata e questa è l’aggravante contestata: ver commesso il fatto ovvero anche mediante la costituzione di due siti internet.
GdF di Gallarate (VA): pezzi di ricambio contraffatti. Attività illegali collegate ad altre fuori Italia
Sono due basi le basi operative e logistiche occulte, rispettivamente nella provincia di Lecco e Frosinone, utilizzate per ricevere le merci acquistate, on line, dalla società maltese e spedirle agli acquirenti su tutto il territorio nazionale.
L’indagine della GdF di Gallarate ha trovato sedi occulte e dimostrato come le stesse fossero determinanti e strumentali allo svolgimento dell’attività economica in Italia della società di diritto maltese
L’organizzazione consentiva di sottoporre a tassazione nel nostro Paese il reddito dell’impresa non residente ma dotata di stabile organizzazione in Italia.
I due amministratori della società maltese sono stati, pertanto, segnalati all’Autorità Giudiziaria competente anche per l’ipotesi di reato di “Omessa dichiarazione”.
Contestate le dichiarazioni ai fini II.DD. e IVA, obbligatorie in presenza di una stabile organizzazione in Italia a fronte di un imponibile di euro 4.292.000, omesso di dichiarare l’I.V.A.
L’ ammontare complessivo è di euro 943.000 ed IRES per euro 1.180.000 e, sotto altro profilo, con la quantificazione di proventi illeciti per un ammontare complessivo di euro 673.000, derivanti dal reato di introduzione e commercio di prodotti contraffatti.
Il sequestro di un’auto diviene una risorsa ed elimina anche i costi di giudiziale custodia dell’autovettura in capo all’Amministrazione.
Lo prevede l’art. 16 della legge 99/2009, è stata affidata dall’Autorità Giudiziaria in custodia con facoltà d’uso alla Compagnia di Gallarate.
L’auto verrà utilizzata dalla Guardia di Finanza per le esigenze operative del reparto.
In conclusione l’azione della GdF porta benefici generali sotto profilo amministrativo-tributario quanto quello penale con il conseguente sequestro preventivo del patrimonio finalizzato alla confisca, che è obbligatoria nel caso in cui il procedimento penale si concluda con la condanna dell’indagato.