Mafia: Bonaventura, una delle tante storie di vita, storie di un “sistema” corrotto

Serata impegnativa ma molto importante per coloro che hanno sete di sapere e capire cosa ascoltando le voci di chi soffre magari in silenzio, dopo aver denunciato i suoi aguzzini:

IMPRENDITORI DENUNCIANTI-MAFIA E ANTIMAFIA

Vari partecipanti che descrivono con concretezza raccontando la loro storia di vita:

Domenico D’Agati, se un imprenditore dimostra la sua estraneità …lo tagliano fuori.

Domenico D’Agati, se un imprenditore dimostra la sua estraneità …lo tagliano fuori.
e ancora: “il sistema è questo, accordi con le banche e le fondazioni, perchè se non sei il figlioccio di qualcuno non si aprono le porte.” e aggiunge:
“Sono ancora qui, sto lottando in tutti i modi, ma ogni giorno è piu’ difficile. Quello che mi hanno fatto passare è terribile, anche per la famiglia” e l’amara considerazione: Lo Stato non è a fianco degli imprenditori.

Luca Arena, testimone di giustizia

Luca Arena, testimone di giustizia, le conseguenze della sua scelta: ” nasce tutto da un impulso mio”, dopo i problemi col fratello.


” C’è stata una faida… non c’è via d’uscita”.
La tipologia di lavora lo ha indotto alla scelta di denunciare dopo aver visto tanti funerali.
” vedevo la vita di una persona com’era, incidevo il nome della persona sulla lapide. Non ero libero, afferma.
La scelta di denunciare dopo 4 funerali di 4 boss ammazzati.
Conosco un maresciallo dei CC con cui giocavo a calcio, nel 2016. Non potevo sbagliare: ho raccolto piu’ di 20 registrazioni col mio cellulare e col blackberry delle forze dell’Ordine.

5 anni fa la Mafia mi fa saltare in aria il fugone e dopo 3 giorni il blitz con l’arresto delle persone. Io non volevo andarmene ero fidanzato, ho dovuto lasciare.


“L’abbandono è stato quantificato in 84.000, ma non mi interessano i soldi, voglio stare senza catene” il suo disperato appello.
Se continuiamo a non vedere” (questo è il punto fondamentale), “almeno io ho tentato di operare nel bene, potevo pagare un killer di un’altra città, era facile. Anzichè ragionare come altre persone, ho denunciato.”

E poi un altro aspetto psicologico: “Stando in mezzo alla gente ti accorgi di essere solo”.
SOCIETA’ PIATTA., l’espressione che descrive la reazione incerta e rassegnata della nostra società.
Cosa chiede un denunciate ? “Un ambiente giusto senza paranoie”.

Gaetti Luigi

Gaetti: sono storie che in parte conoscevo come segretario al Viminale. “quando un imprenditore denuncia, la sua situazione viene valutata da un Nucleo, quantificato il danno e da lì parte il meccanismo del risarcimento.

Non va valutato solo il danno…l’impresa non riesce piu’ a sopravvivere. Fa l’esempio di un benzinaio che dopo la denuncia ha perso l’80% di fatturato. L’economia sana che si distrugge e al contrario sale quella illegale.
E’ una situazione bizantina, aggiunge Gaetti.
Ci sono città in cui fanno una valutazione all’anno. Ogni Prefettura pretende di avere un proprio tavolo, il sistema è complesso. Ogni ogni situazione andrebbe valutato con la persona. C’è anche il peso psicologico.

Sono tanti aspetti che vanno analizzati e pesati per poter esprimere un parere, ci vogliono esperti del settore che ascoltino e trovino soluzioni concrete da proporre a livello legislativo.

Vincenzo Musacchio, giurista e criminologo

Vincenzo Musacchio:
sono 30 anni che mi sono occupo di Mafia con Caponnetto, le storie erano piu’ o meno simili alle attuali.

E parte l’esempio di quanto accade quando lo Stato non esercita la sua autorità e non trova mezzi per uscirne.

In un liceo di Palermo, un ragazzo ha parlato di suo padre che lavorava nell’edilizia, in un’azienda confiscata e
Il papà di questo ragazzo è stato licenziato, ” era meglio quando mio padre lavorava sotto la Mafia oppure ora con la confisca e la famiglia non mangia.”? Un interrogativo che denota i danni all’economia sana.


Lo Stato si deve impegnare nella tutela dell’imprenditore e altro esempio.
A Foggia il procuratore ha parlato della 4a Mafia, gli stessi imprenditori vanno a chiedere di poter pagare per stare tranquilli, la novità di peso. Gli imprenditori pagano la cosiddetta “assicurazione”.


Altra innovazione della Mafia. Molte imprese sono proprietà della mafia ma gestite dal vecchio imprenditore, stipendiato.
L’impresa puo’ prendere fondi puliti, il pericolo sollevato all’UE, in riferimento ai fondi 242 miliardi, bottino che fa gola alle mafie.
Servirci dei collaboratori di giustizia, di chi conosce, di chi denuncia, rischiamo di favorirle in caso contrario.
La Mafia è invisibile e silenziosa, collusa con parti dello Stato. L’impresa mafiosa ottiene concessioni che altri non hanno, aspetti non da poco, usciti dalle parole di chi sa di cosa si parla.

Bonaventura: “capisco quello che passano gli altri collaboratori, completamente all’abbandono, senza nessuna considerazione.”
Coloro che denunciano non vengono considerati eroi.

ps. se volete seguire il canale che tratta queste storie incredibili:

IMPRENDITORI DENUNCIANTI, MAFIA E ANTIMAFIA Stiamo parlando di imprenditori che hanno avuto il coraggio di denunciare. Come ripetiamo sempre la mafia oggi si è infiltrata nelle imprese, nelle aziende, nel mercato nazionale e internazionale.

E se prima era facile individuare la sua presenza, ora è diventata trasparente. Il silenzio di chi subisce o chi fa affari con i mafiosi, complica l’intercettazione. Per questo motivo dobbiamo parlarne e lo faremo con l’imprenditore denunciante Noda Dagati, il testimone di giustizia Luca Arena, l’ex Sottosegretario agli Interni, ex Vice-Presidente della Commissione Antimafi

ex Presidente della Commissione Centrale (ex Art.10) di protezione Luigi Gaetti e Vincenzo Musacchio, giurista, criminologo, associato al Rutgers Institute on Anti-Corruption Studies (RIACS) di Newark (USA) e ricercatore dell’Alta Scuola di Studi Strategici sulla Criminalità Organizzata del Royal United Services Institute di Londra. Iscrivetevi al nostro canale

https://www.youtube.com/watch?v=dAYtcZrde90

Ricordiamo ed evidenziamo ai lettori, il ruolo fondamentale dei conduttori del programma succitato Luigi Bonaventura e di Valentina Vergani Gavoni (Giornalista praticante MasterX Iulm Collaboratrice Giornale di Monza e Provincia) che si è assunta l’onore e l’onere non da poco, di collaborare assiduamente in un settore importante sotto tutti i profili, come quello dell’Antimafia.

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