22 Novembre 2024 07:54
Brescia, furbetti del reddito di cittadinanza. I carabinieri hanno arrestato tre persone per corruzione, falso e truffa aggravata e indebita percezione del reddito di cittadinanza
Brescia furbetti del reddito di cittadinanza
I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Brescia nella mattinata del 2 dicembre hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare disposta dal Tribunale di Milano.
I militari hanno arrestato tre persone ritenute responsabili di corruzione, falso, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, indebita percezione del reddito di cittadinanza.
Gli arrestati sono un uomo e una donna conviventi di origini comunitarie ed una donna italiana rispettivamente di 27, 26 e 48 anni.
I Carabinieri di Brescia hanno condotto le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Milano.
Le indagini sono iniziate in seguito dell’analisi del contenuto degli smartphone dei due conviventi, nell’ambito di altra attività investigativa, conclusasi con il fermo di tre persone nel novembre 2020.
In quella occasione i due conviventi erano coinvolti nel reclutamento di giovani lavoratori stranieri, anche minorenni, che venivano poi costretti a lavorare.
L’organizzazione li costringeva a lavorare anche senza retribuzione, sotto minaccia e violenza fisica, nella zona industriale di Usmate Velate per il riciclaggio di “pallet”.
I carabinieri di Brescia hanno rilevato che gli arrestati richiedevano ed ottenevano il “Reddito di cittadinanza” in favore di connazionali inconsapevoli e privi di requisiti.
I due riscuotevano personalmente le relative somme in denaro tramite le apposite carte.
La complice in posta
Per la presentazione delle domande avevano corrotto la 48enne italiana, operatrice di sportello presso un ufficio postale milanese.
L’impiegata riceveva denaro o regalie varie quali t-shirt, profumi e prodotti alimentari, per completare la presentazione delle domande per ottenere il reddito di cittadinanza.
La 48enne nella sua qualifica di pubblico ufficiale nell’istruttoria per il rilascio del beneficio accettava anche attestazioni di soggiorno permanente visibilmente contraffatte.
La stessa consegnava personalmente ai due arrestati le carte per la riscossione del beneficio (emesse da Poste Italiane al riconoscimento del beneficio da parte dell’INPS).
Le contraffazioni avvenivano utilizzando timbri e firme false dell’Ufficio Anagrafe di Milano ed a dipendenti del Comune di Milano realmente esistenti e del tutto ignari.
I Carabinieri di Brescia hanno quantificato la truffa ai danni dell’Erario in 19.030,00 euro prelevati in soli 7 mesi con 16 carte.
Da ultimo i due conviventi sono stati condotti alla casa circondariale di Monza mentre la 48enne italiana è finita agli arresti domiciliari a casa sua.