22 Novembre 2024 04:22
Un lungo viaggio quello dei lavoratori AIRITALY che in questi ultimi 21 mesi, sono stati in grado di garantire una mobilitazione costante.
Un viaggio difficile quanto impegnativo per non sopperire a quel silenzio assordante e alla volontà dei poteri forti e di chi, anziché garantire pari tutele e dignità, è andato richiedendo la testa di 1322 lavoratori.
Milano, Roma, Olbia, Cagliari e poi ancora Bruxelles e Parigi per dire no, al licenziamento collettivo imposto da un’azienda fatta di furbetti.
Scelte scellerate e senza senso hanno portato ad un rosso che si aggravava giorno dopo giorno, sprechi e spese folli hanno contribuito all’inevitabile schianto e quindi alla fine del secondo vettore aereo Italiano.
Quello di AIRITALY potremmo definirlo un bagno di sangue preannunciato che per molti, nasconde anche una non citata corresponsabilità aziendale plurima che, dovrebbe trovare verifica nelle opportuni sedi della Magistratura Italiana per il danno esistenziale cagionato a 1322 lavoratori.
La gestione Qatar Airways arriva così a definire un’importante rosso pari 420.000.000€, circa 600.000€ al giorno, un importo che con difficoltà riusciamo
a pronunciare e che porta la firma del CEO di Qatar Airways Al Baker e dell’Ex CCO AIRITALY Rossen Dimitrov.
Questo il triste epilogo riservato ad una prestigiosa compagnia aerea che per 60 lunghi anni, ha fatto grande l’Aviazione Civile Italiana.
Questo l’atto sacrificale imposto e preteso da due degli uomini più ricchi sul pianeta terra, un’arroganza che senza precedenti richiama in loro il diritto e la pretesa di licenziare in tronco 1322 lavoratori Italiani, dopo aver giocato con loro come se fossero pedine.
I lavoratori chiedono a gran voce l’intervento coordinato
del Ministero Del Lavoro E Delle Politiche Sociali, Ministero dello Sviluppo Economico, Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Regione Lombardia e Regione Sardegna.
Il 7 Dicembre prossimo, i lavoratori AIRITALY, preannunciano un doppio Flashmob in Piazza Duomo ed all’esterno del Teatro Alla Scala ove è programma la primissima teatrale partecipata da tutte le cariche istituzionali.