24 Novembre 2024 23:58
Fermato un terrorista a Bari, lo scorso 15 dicembre i carabinieri hanno fermato un presunto terrorista pakistano di trentuno anni
Fermato un terrorista a Bari
I militari del Raggruppamento Operativo Speciale Carabinieri hanno eseguito un fermo disposto dalla DNAA di L’Aquila nei confronti del 31enne pakistano Faiz Arslan.
Il fermo è stato convalidato e il GIP di L’Aquila, su richiesta della Procura, ha emesso l’ordinanza di custodia cautelare a carico del FAIZ.
L’accusa è quella d’istigazione a delinquere aggravata dalla finalità di terrorismo.
Il pakistano residente a Francavilla al Mare (CH) da circa tre anni lavorava in un autolavaggio.
In precedenza, lo scorso 18 agosto, aveva ricevuto un provvedimento di espulsione per ordine e sicurezza pubblica emesso dal Prefetto di Chieti.
L’uomo era quindi in attesa dell’esecuzione del rimpatrio coattivo.
La misura del fermo è il frutto di una complessa ed articolata attività d’indagine dei Carabinieri del ROS, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo dell’Aquila.
Il Procuratore della Repubblica Dott. Michele Renzo e il Sostituto Procuratore Dottoressa Simonetta Ciccarelli hanno diretto l’indagine.
Auto radicalizzazione
L’indagine ha infatti dimostrato un rapido ed intenso processo di “auto radicalizzazione” islamica del pakistano.
L’uomo aveva assunto connotazioni estremiste di natura salafita.
Quest’ultimo indizio ha spinto gli inquirenti a svolgere ulteriori attività investigative nei confronti del Faiz.
Le indagini hanno documentato la sua continua attività di propaganda apologetica, tramite Facebook, con “post” e commenti a favore dei metodi terroristici e delle vittorie talebane.
Il Faiz inoltrava via WhatsApp, video e fotogrammi di propaganda jihadista.
Inoltre palesava un’esplicita attività d’istigazione a commettere i delitti di partecipazione ad associazioni con finalità di terrorismo ed attentati terroristici.
Il FAIZ si rivolgeva in lingua urdu ai propri concittadini, sia quelli residenti in Italia che in Pakistan, tentando d’influenzarli in senso radicale.
Il pakistano pubblicava immagini elogiative dei talebani, e in particolare dell’organizzazione terroristica Tehrik-i-Taliban Pakistan (TTP).
Sul suo telefono, precedentemente sequestrato, sono stati infatti rinvenuti molti video e fotografie.
I documenti trattano di campi di addestramento in Afghanistan, di miliziani armati e di effigi di Osama Bin Laden e dei leader talebani.
inoltre c’erano espressioni elogiative nei confronti delle organizzazioni jihadiste, invitanti anche esplicitamente al martirio contro gli “infedeli”.
Il processo penale che dovrà stabilire l’eventuale responsabilità penale del Faiz rispetto alle accuse mosse dalla Procura Distrettuale sarà incardinato dinanzi al Tribunale di L’Aquila.