Tik Tok, brano sui pentiti di una cantante che fa discutere

Teresa Merante

Tik Tok, brano sui pentiti. ” i pentiti devono fare una brutta fine” la frase che lascia interdetti.

Pentiti e nfamità – Teresa Merante, il titolo e l’artista (furbetta) che usa la sua bella voce per dare messaggi che sono pesanti.

Il suo filone musicale è particolare e in certi ambienti le procurerà fama e successo, come accaduto nel passato per “il Padrino” solo per citare un film noto a tutti.

La musica non va criminalizzata se non crea aloni e ingigantisce “imprese” e comportamenti che potrebbero essere perseguiti.

E’ che vero che siamo in Italia e si ride su tutto o quasi…

Altri si indignano per la forma di “favoreggiamento” che si potrebbe immaginare

Un esempio per tutti Luigi Bonaventura, cresciuto in un famiglia mafiosa, si è estraniato e rischia assieme alla sua famiglia per evitare a figli ed altri la stessa vita “maledetta”.

Bonaventura parla dei bambini-soldato:

Le loro mamme hanno portato i loro mariti a collaborare e sostengono con grandi sacrifici questo percorso , le loro mamme hanno cercato di evitato che i loro figli crescessero da bambini soldato.

Hanno cercato di evitarlo senza riuscirci, i nostri figli grazie ad un programma che li lascia all’ abbandono, tra mille difficoltà e pericoli

E stanno continuando a crescere come dei bambini soldato perché la loro esistenza è portata all’ estremo della sopravvivenza, cosi esattamente come se fossero in guerra su un continuo campo di battaglia.

Dall’altra parte della barricata chi specula e fa soldi

L’artista Teresa Merante, con un seguito non indifferente, video da 200 mila followers, usa luoghi comuni, musica accattivante e la Calabria.

La Calabria celebrata con brani in dialetto e fin qui nulla da eccepire, eccetto un certo tipo di linguaggio che lascia intendere e diffondere messaggi espliciti di una certa sub-cultura

Una cosa sono i suoi video piacevoli, per es. sul capodanno col sottofondo con la fisarmonica, ben altra cosa l’ammiccamento a personaggi equivoci.

Le reazioni delle forze dell’Ordine, e dei sindacati non si fanno desiderare

 Pianese (COISP) “questa signora, che si definisce cantautrice, è interprete di una canzone che inneggia ai latitanti della ‘ndrangheta e alle loro attività mentre invita a ‘sparare a tutta forza’ contro i poliziotti, definiti ‘brutta cumpagnia’ e pezzenti.

Altre denunce

Idem Giuseppe Brugnano, consigliere comunale di San Luca (RC) e segretario nazionale del sindacato di Polizia FSP, e Saverio Simone Puccio

E Simone Puccio, giornalista e consigliere comunale di Botricello (Cz) dello stesso avviso, hanno scritto al Procuratore Gratteri.

Il reato? l’istigazione a delinquere, nei  brani della cantante folk Teresa Merante. Nei testi, fanno notare, “si riscontrano frasi raccapriccianti”.

La Merante si difende ed ha numeri non da poco:

90.000 seguaci su Facebook, oltre 51.000 su Instagram, con oltre 5 milioni di visualizzazioni per i suoi video su Youtube

e si difende così:

“nulla ha mai avuto a che fare con la criminalità organizzata. Non accetto di essere etichettata come la cantante della malavita in Calabria.

Le mie interpretazioni in musica sono state canzoni d’amore, d’aggregazione, di allegria sulle bellezze della Calabria e anche sul canto di malavita che fa parte della trazione popolare calabrese fin dagli anni Settanta”.

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