25 Dicembre 2024 21:35
”Roberto Russo, il suo compagno di questi anni, mi chiede di comunicare che Monica Vitti non c’è più. A scriverlo su Twitter è Walter Veltroni.
ANSA – Lo faccio con grande dolore, affetto, rimpianto”. Nata Maria Luisa Ceciarelli a Roma, il 3 novembre del 1931, aveva compiuto da qualche mese 90 anni. Attrice icona del cinema italiano, era assente dalle scene dal 2001,quando fu ricevuta al Quirinale per i David di Donatello. Musa di Michelangelo Antonioni, regina della commedia all’italiana al fianco di Alberto Sordi.
A Sanremo lungo applauso della sala stampa alla notizia della sua morte.
Monica Vitti, è stata una di quelle attrici che rendono immortale il cinema italiano nel mondo. Lei, Monica l’indimenticabile, icona che va oltre il tempo, e che negli ultimi venti anni è stata nascosta dalla malattia, nell’oblio. Per lei il cinema e’ sempre stato elisir di vita e anche oggi le restituisce un eterno presente. Sappiamo che la verita’ e’ molto piu’ dolorosa, una forma di Alzheimer che l’ha isolata dal mondo e che il marito Roberto Russo – che oggi affida la notizia della sua morte a Walter Veltroni su twitter – ha difeso con grande rigore e rispetto combattendo contro i “si dice” e le false notizie che a intervalli regolari hanno popolato la rete. Sappiamo che la morte è avvenuta a Roma, e anche che sua ultima apparizione pubblica è stata 19 anni fa (alla prima di Notre Dame de Paris) e che gia’ negli anni precedenti le sue partecipazioni ad eventi ufficiali si erano rarefatte dopo un ritiro dalle scene che data ormai dal 2001, quando fu ricevuta al Quirinale per i David di Donatello. Nata Maria Luisa Ceciarelli a Roma, il 3 novembre del 1931, cresciuta in Sicilia prima della guerra a causa del lavoro del padre (ispettore al commercio), innamorata della recitazione fin dall’adolescenza (quando metteva in scena spettacolini casalinghi per distrarre i fratelli dagli orrori delle bombe negli ultimi anni di guerra), si diploma nel 1953 all’Accademia d’arte drammatica sotto la guida di Silvio d’Amico e con un maestro-sodale d’eccezione come Sergio Tofano. Ci sono gia’ tutti i segni della sua duttilita’ d’interprete: il primo la spinge in palcoscenico per affrontare grandi ruoli drammatici (Shakespeare, Molie’ re, “La nemica” di Nicodemi con cui conquista il pubblico), il secondo la porta a liberare la sua verve istrionica nella riuscita serie di commedie ispirate al personaggio del Signor Bonaventura, allora popolarissimo eroe dei fumetti. Intanto si e’ data un nome d’arte con cui rimpiazzare il nomignolo di “Setti vistini” con cui la chiamavano amici e familiari per la sua capacita’ di cambiarsi in fretta e furia come un personaggio di Fregoli.