22 Novembre 2024 06:33
A Torre Annunziata ricettazione, riciclaggio e estorsione questa mattina i Carabinieri hanno arrestato 17 persone gravemente indiziate, a vario titolo, di questi reati
A Torre Annunziata ricettazione, riciclaggio e estorsione
I militari della Sezione Operativa della Compagnia Carabinieri di Torre Annunziata hanno eseguito un’ordinanza emessa dal G.I.P. del Tribunale di Torre Annunziata, su richiesta della Procura della Repubblica. Il GIP ha emesso l’ordinanza nei confronti di 17 persone, gravemente indiziate a vario titolo in ordine ai reati di ricettazione, riciclaggio ed estorsione.
Le indagini condotte dai carabinieri coordinati dalla Procura hanno consentito di scoprire l’esistenza di un canale di ricettazione e riciclaggio di autoveicoli rubati.
L’attività faceva capo a uno dei destinatari del provvedimento cautelare.
L’indagato, di volta in volta, si avvaleva di altre persone per trovare e nascondere in luoghi sicuri veicoli d’illecita provenienza.
Il gruppo successivamente trasformava e modificava i dati identificativi dei veicoli per poterli vendere ad acquirenti compiacenti.
Veicoli trasformati in pezzi di ricambio
Alternativamente trasformavano alcuni veicoli in pezzi di ricambio destinati al mercato illecito.
Gli inquirenti hanno effettuato intercettazione telefoniche, pedinamenti e riscontrato documenti.
Tra settembre e ottobre 2020 hanno acquisito gravi indizi di colpevolezza nei confronti dei destinatari del provvedimento.
i Militari hanno scoperto ben 23 episodi di ricettazione e riciclaggio di autoveicoli, dalle utilitarie ai SUV di elevato valore commerciale.
Nella maggior parte dei casi gli indagati privavano i mezzi dei dati identificativi originali e li rivendevano a clienti consapevoli della provenienza illecita dei mezzi. Uno dei provvedimenti è diretto anche al titolare di una concessionaria.
Abilissimi nel “taroccare”
Dalle indagini è emerso che gli indagati erano particolarmente abili e velocissimi nel “taroccare” i mezzi di provenienza illecita.
In altri casi cannibalizzavano i veicoli in poche ore trasformandoli in pezzi di ricambio.
In alcuni casi, come si evince da alcune intercettazioni, i malviventi destinavano i mezzi per commettere attività illecite.
Da alcune intercettazioni i militari hanno rilevato anche estorsioni praticate con il cosiddetto metodo del “cavallo di ritorno”.
Ai derubati veniva proposta la restituzione del maltolto pagando un riscatto che arrivava a 1.200 euro.
Il magistrato ha disposto per tre indagati di cui uno già detenuto in carcere per altra causa, la custodia cautelare in carcere.
Per quattro indagati ha disposti gli arresti domiciliari, mentre per i restanti 10 ha disposto l’obbligo di dimora presso il comune di residenza.
I militari hanno raggiunto 15 indagati, mentre due sono ancora attivamente ricercati.