22 Novembre 2024 08:14
Il ministro dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti ha istituito un nuovo regime di aiuti per sostenere con 678 milioni di euro gli investimenti delle piccole e medie imprese italiane. Questo nella realizzazione di progetti innovativi legati a tecnologie 4.0, economia circolare e risparmio energetico.
E’ quanto prevede il decreto firmato dal titolare del Mise che disciplina i finanziamenti garantiti dal programma d’investimento europeo React-Eu e dai fondi di coesione.
“Da ministro dello sviluppo economico è mio dovere tutelare le imprese italiane, individuando tutte le risorse e gli strumenti necessari per sostenere gli investimenti in progetti innovativi che mirano anche a ridurre l’impatto energetico sui processi produttivi. E’ questa un’altra importante linea d’azione da perseguire per fronteggiare, in un’ottica di medio e lungo periodo, il caro bollette“, dichiara Giorgetti.
“La capacità del nostro sistema imprenditoriale di rimanere competitivo sui mercati. Passa dall’ammodernamento degli impianti attraverso l’utilizzo di nuove tecnologie che, oltre a incrementare la produttività e migliorare la sostenibilità ambientale, devono favorire sviluppo e occupazione“. Continua Giorgetti.
Destinazione dei finanziamenti
I finanziamenti previsti dal nuovo regime di aiuti sono destinati per circa 250 milioni agli investimenti da realizzare nelle regioni del Centro – Nord. Saranno divisi tra Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana, Valle d’Aosta, Veneto, Umbria e Province Autonome di Bolzano e di Trento. Circa 428 milioni sono previsti per quelli nelle regioni del Mezzogiorno. Si tratta di Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna. Di queste risorse, una quota pari al 25% è destinata ai progetti proposti dalle micro e piccole imprese.
Requisiti per accedere ai finanziamenti
L’importo massimo agevolabile per ogni investimento innovativo non potrà essere superiore a 3 milioni di euro e dovrà favorire la trasformazione digitale dell’attività manifatturiera delle Pmi attraverso l’utilizzo di tecnologie abilitanti individuate dal piano Transizione 4.0. Una particolare attenzione è rivolta ai progetti che puntano a favorire l’ economia circolare, la sostenibilità ambientale e il risparmio energetico.
Le imprese che richiederanno l’agevolazione non dovranno avere delocalizzato verso uno stabilimento situato in un’altra parte dello Spazio Economico Europeo (SEE) che realizzi prodotti o servizi oggetto dell’investimento. Esse si devono impegnare a non farlo anche fino ai 2 anni successivi al completamento dell’investimento stesso.
Le agevolazioni verranno concesse utilizzando le possibilità offerte dal Temporary framework comunitario.
Il decreto è ora alla Corte dei Conti per la registrazione. Le PMI interessate dovranno presentare domanda nei termini che saranno definiti con successivo provvedimento ministeriale.