22 Novembre 2024 00:35
La Peste suina africana preoccupa Regione Lombardia
cosa ci comunica a riguarda il Ministero della Salute
Malattia
- La Peste suina africana (PSA) è una malattia virale che colpisce suini e cinghiali
- Altamente contagiosa e spesso letale per gli animali, non è, invece, trasmissibile agli esseri umani
- Le epidemie hanno pesanti ripercussioni economiche nei Paesi colpiti
Quando è arrivata?
Nel 2014 è esplosa l’epidemia di PSA in alcuni Paesi dell’Est della Ue: E’ presente in Belgio, Germania, Cina, India, Filippine e sud-est asiatico.
In Italia invece?
Il 7 gennaio 2022 trovato un cinghiale morto a Ovada (AL), e in precedenza in Sardegna, seppure in miglioramento.
Precisazione: il virus in Sardegna è diverso da quello in Piemonte.
L’Italia cosa fa?
L’italia ha elaborato un piano di Sorveglianza nazionale, presentato alla Commissione Europea e cofinanziato.
Poteri e risorse per fronteggiare l’emergenza?
“Il primo caso di peste suina è stato registrato un mese e mezzo fa. In questo lasso di tempo i ministeri della Sanità e Agricoltura non hanno ancora garantito poteri e risorse al commissario, non hanno ancora definito modi e tempi per installare le recinzioni, non sono intervenuti sugli abbattimenti, non hanno preso il comando della situazione. La peste suina corre più veloce dei tempi dei ministeri competenti.
Se questa malattia dovesse arrivare anche in Lombardia sarebbe un disastro economico per una regione che alleva il 53% dei suini italiani”. Lo ha detto l’assessore regionale lombardo all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi della Regione Lombardia, Fabio Rolfi.
“Chiediamo ai ministeri competenti – ha aggiunto – di ascoltare le Regioni e le associazioni agricole di categoria e di intervenire immediatamente, con decisioni rapide ed efficaci in deroga a tutto. La lentezza e le pastoie burocratiche sono le più formidabili alleate della peste suina.
Questa emergenza va gestita con modalità simili a quelle della ricostruzione del ponte Morandi. In queste settimane solo gli enti regionali si sono mossi per prevenire il pericolo e monitorare la situazione”.
“In provincia di Pavia, territorio più vicino all’area infetta – ha concluso Rolfi – abbiamo messo in campo centinaia di volontari che hanno fatto servizio di sorveglianza passiva per certificare, con la nostra unità operativa veterinaria, che la peste suina non fosse ancora arrivata sul nostro territorio
. Senza interventi rapidi da parte dello Stato purtroppo sarà solo questione di tempo”