22 Novembre 2024 03:17
Il catanese latitante della ‘famiglia’ Santapaola-Ercolano, da Catania finisce in Calabria e viene arrestato.
Il catanese latitante aveva un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip, su richiesta della Dda etnea.
Il reato
Il reato a suo carico: associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti nell’ambito dell’operazione ‘Quadrilatero’
L’operazione era stata eseguita il 20 settembre 2021 da militari dell’Arma della compagnia di Catania Fontanarossa.
Latitante monitorato
L’uomo, era monitorato da carabinieri del reparto operativo del capoluogo etneo in collaborazione con il Servizio di cooperazione internazionale di polizia
Lo seguivano anche fuori dall’Italia e ne hanno individuato la presenza tra l’Albania e la Grecia e il rientro in Sicilia. (ANSA).
Individuato con un complice
Antonio Trentuno era in auto con un complice, fermato dalla polizia stradale di Vibo Valentia, tra gli svincoli di Pizzo e Sant’Onofrio dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria.
Dettagli del fermo
Il calabrese era già noto alle forze dell’ordine con a bordo il latitante che aveva documento di identità e Green pass falsificati.
I carabinieri di Catania hanno raggiunto i poliziotti in Calabria, per permettere l’esatta identificazione del latitante.
Esito: l’arresto del latitante e dell’uomo che lo accompagnava
Indagine “Quadrilatero”
L’indagine ‘Quadrilatero’ aveva consentito di disarticolare i gruppi criminali che gestivano tre fiorenti ‘piazze di spaccio’ di sostanze stupefacenti.
Le piazze erano nella zona di San Cocimo dello storico rione San Cristoforo di Catania, considerata la ‘roccaforte’ degli affiliati
Parliamo dell’omonimo gruppo capeggiato da Maurizio Zuccaro, organico alla ‘famiglia’ mafiosa di Cosa nostra Santapaola-Ercolano. (ANSA).
I reati erano aggravati dal metodo mafioso per essere stati commessi “avvalendosi delle condizioni di assoggettamento e di omertà – dicono dall’Arma – tipiche di un’associazione mafiosa” (DIRE)
Qual è il Quadrilatero?
Il Quadrilatero‘: quello formato dalle vie Avola, San Damiano, Testai e piazza Cosma e Damiano.
Nello spaccio venivano impiegati pure bambini, altro aspetto preoccupante, visto che non è possibile procedere su di loro e costituiscono la manovalanza del futuro.
Droga e anche estorsioni: due tentate ai danni di una farmacia e di una concessionaria di auto, un’altra invece realizzata con il metodo del cosiddetto ‘cavallo di ritorno‘.
Nitto Santapaola, raccontava di se al magistrato (1980) che chiedeva conto delle sue attività:
«È semplice, signor giudice, volevo acquistare cocomeri, spiegherà Santapaola. Per la mia bancarella in piazza Carlo Alberto, a Catania; c’è scritto pure qui, guardi, nei miei documenti:
Santapaola Benedetto, classe 1938, venditore ambulante di generi ortofrutticoli. D’accordo, signor Santapaola; ma gli amici di Catania che erano con lei stamattina?
Amici, appunto. E Mariano Agate? Un amico anche lui, spiega Nitto, ha una fabbrica di calcestruzzi a Trapani, qui conosce molta gente. E il mercato dei cocomeri, in agosto, è pieno di insidie…»
Santapaola, responsabilità nel delitto di Dalla Chiesa
Nel 1984 Tommaso Buscetta rivelò al giudice Falcone che gli uomini di Santapaola parteciparono al delitto dalla Chiesa per ricambiare il “favore” dell’omicidio di Alfio Ferlito
Passano decenni ma i nomi sono sempre gli stessi che si scambiano favori tra mafiosi, come nel caso del latitante aiutato dalla Ndrangheta calabrese.