22 Novembre 2024 06:15
4 in carcere e 2 agli arresti domiciliari, tutti residenti nella provincia di Napoli, indagine partita da Bologna
I reati contestati ai 4 in carcere e 2 agli arresti
Le persone sopra citate sono gravemente indiziate del reato di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di truffe aggravate in danno di anziani
Truffe perpetrate in tutto il territorio nazionale ed in particolare nel Centro Nord Italia.
Altri reati oltre ai succitati
Ipotizzato pure il reato di traffico di sostanze stupefacenti del tipo marijuana dalla Spagna all’Italia e della successiva distribuzione nella città di Napoli e nel suo hinterland.
L’indagine – condotta da ottobre 2020 a maggio 2021 e scaturita da alcune truffe consumate nella provincia di Bologna.
Le modalità utilizzate
Diverse misure cautelari da parte del Gip di Napoli – a seguito di dichiarazione di incompetenza del Gip di Bologna
– per soggetti indiziati di associazione a delinquere finalizzate alla commissione di numerose truffe in danno di vittime vulnerabili (prevalentemente anziani)
Utilizzavano il metodo del cosiddetto “finto Maresciallo dei Carabinieri ovvero del finto avvocato”.
Si fingevano avvocati o marescialli
Usavano siti internet, venivano reperiti nominativi e numeri di telefono di persone.
Si spacciavano telefonicamente per “Marescialli dei Carabinieri” e “Avvocati” e rappresentavano un falso e grave sinistro stradale
Spiegavano nelle telefonate, che nell’incidente era rimasto coinvolto un prossimo congiunto della vittima (solitamente, un figlio o un nipote).
Richiedevano, contestualmente, somme di denaro o preziosi da consegnare ad un complice (nel ruolo di esattore), per evitare gravi conseguenze giudiziarie.
Gli stratagemmi piu’ comuni
Come si insinuano nelle case? Fingendosi un vecchio amico, con la scusa dell’incidente a un parente e con la fuga di gas, ma anche per un rimborso