22 Novembre 2024 21:08
Ieri mattina i Carabinieri della Compagnia Genova – San Martino hanno arrestato gli autori della truffa dell’aspirapolvere
La truffa dell’aspirapolvere
I militari hanno arrestato tra Genova, Santa Margherita Ligure e Senise (PZ) le quattro persone ritenute responsabili della truffa dell’aspirapolvere.
Il G.I.P. del Tribunale di Genova ha emesso l’ordinanza nei confronti di quattro soggetti.
Il giudice li ha ritenuti responsabili, a vario titolo, di truffa, ricettazione e sostituzione di persona, aggravate dal fatto di aver profittato dell’età avanzata delle vittime.
L’indagine, denominata “Folletto”, iniziata nel luglio 2020 e conclusa a marzo di quest’anno, ha permesso di individuare due soggetti genovesi considerati autori della truffa.
I due, ex dipendenti della nota azienda tedesca “Vorwerk”, fingendosi ancora agenti della citata agganciavano le vittime.
Il loro modus operandi era sempre lo stesso: si presentavano presso le abitazioni delle ignare vittime con la scusa di un difetto di fabbrica nell’aspirapolvere
vittime anziane e fragili
Le vittime, vulnerabili in ragione dell’anziana età, consegnavano ai due malviventi gli aspirapolvere con tutti gli accessori aspettandosi la riparazione.
I malviventi poi rivendevano il maltolto su piattaforme di vendita online, tra cui “Market Place di Facebook”.
Inoltre vendevano una parte degli aspirapolvere a due fratelli titolari di due punti vendita e riparazione con sedi a Genova e Senise (PZ).
I due fratelli, ricettatori, italiani, gestiscono un’attività specializzata in riparazione e rivendita di elettrodomestici per la pulizia della casa.
I due imprenditori erano ben consapevoli della provenienza illecita degli aspirapolvere e rispondono quindi, in particolare, del reato di “ricettazione”.
100 truffe
Dagli approfondimenti investigativi è emerso che solo nel capoluogo ligure, gli arrestati hanno messo a segno oltre 100 truffe.
Usavano sempre la tecnica del “finto agente della ditta Vorwerk” che, appunto, produce il “Folletto”.
Non tutte le vittime avrebbero sporto denuncia, ma dalle indagini sarebbe emerso un danno complessivo tra truffati e casa produttrice stimato in oltre 200mila euro.