21 Novembre 2024 19:51
L’operazione “Green Pack 2” dei carabinieri ha portato al sequestro dei green pass su ordinazione e all’arresto di un farmacista.
Green pass su ordinazione
Il farmacista rilasciava green pass su ordinazione ricevendo direttamente sul suo telefono cellulare le “ordinazioni” e facendosi mandare via social foto e tessera sanitaria.
Ai clienti non serviva nemmeno recarsi in farmacia, per ottenere i green pass falsi.
In precedenza anche un medico di medicina generale ascolano convenzionato con il Servizio Sanitario Nazionale aveva rilasciato green pass su ordinazione.
Il medico aveva certificato la somministrazione del vaccino a 67 soggetti.
I militari avevano eseguito misure cautelari personali a carico del medico di medicina generale ascolano e di un “intermediario”.
L’operazione “Green Pack 2”, anch’essa coordinata dalla Procura della Repubblica di Ascoli Piceno, è partita da elementi emersi nel corso della prima indagine.
Il GIP presso il locale Tribunale su richiesta della Procura della Repubblica ascolana che ha diretto le indagini durate circa tre mesi, ha emesso l’ordinanza.
Il farmacista
Il giudice ha posto agli arresti domiciliari un farmacista titolare di una farmacia in un comune del Piceno.
Il reato contestato è la falsità ideologica continuata ed in concorso con altri 17 soggetti a cui viene contestata la medesima fattispecie criminosa.
Il farmacista, inoltre, forniva, su richiesta, esiti di tamponi antigenici rapidi di “negatività” e, in alcuni casi, di “positività”, senza mai eseguire la prestazione.
I militari hanno svolto le indagini con attività tecniche, ma anche con i classici pedinamenti e appostamenti.
Hanno raccolto elementi indiziari concreti nei confronti del farmacista che riceveva direttamente sul suo telefono cellulare le “ordinazioni” per i falsi tamponi.
Il farmacista, infatti, riceveva via social le foto delle tessere sanitarie, per ottenere velocemente l’esito desiderato senza recarsi nemmeno presso la propria farmacia.
L’attività del farmacista è durata nel tempo rilasciando decine di falsi esiti e inserendoli nel portale nazionale per il rilascio di Green Pass.
Inoltre il GIP contesta le presunte condotte illecite anche alle sue collaboratrici e a coloro che usufruivano del tampone finto per ottenere i benefici del Green Pass.
Nei prossimi giorni il farmacista sarà interrogato dal Giudice per le Indagini Preliminari e potrà fornire la sua versione dei fatti.