Gratteri tagliato fuori rischia

Giovanni Melillo, Lo ha nominato a maggioranza con 13 voti il plenum del Csm.

Giovanni Melillo, 61 anni, di Foggia, capo di gabinetto di Andrea Orlando quando era ministro della Giustizia e attualmente capo della procura di Napoli (ANSA).

il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri, ha avuto 7 voti, e l’aggiunto della Dna Giovanni Russo, ne ha ottenuti 5. 

Hanno votato per lui: i consiglieri Dal Moro, Cascini, Chinaglia, Zaccaro, Suriano, Ciambellini, Celentano, Cerabona, Benedetti, Donati, Grillo

Le congratulazioni

Massimo Casanova, europarlamentare della Lega.

“Congratulazioni e buon lavoro al nuovo Procuratore nazionale Antimafia, Giovanni Melillo.

Un’elezione che inorgoglisce Foggia, sua città d’origine, e l’intera Puglia, e che costituisce il coronamento di un importante percorso professionale ed impegno umano al servizio dello Stato e dei cittadini onesti di questo Paese”

Pietro Curzio, primo presidente della Corte di Cassazione, ha definito la sua candidatura in questi termini:

“di particolare autorevolezza”.

Altre considerazioni

Giuseppe Marra, togato di Autonomia e Indipendenza:

  “un autentico simbolo della lotta alle mafie perché il suo lavoro su Rinascita Scott, è il dibattimento più importante mai portato avanti dopo il maxiprocesso di Falcone”.

l’altro pensiero:

Sebastiano Ardita: “Il dottor Melillo sarebbe il terzo napoletano a guidare la Dna”,  mentre “è la ‘ndrangheta la mafia più potente al mondo”

Palamara sottolinea: “E’ inutile girarci attorno, le correnti e più in generale la magistratura più politicizzata da sempre escludono Gratteri, come già avvenuto nel 2013 in occasione della sua mancata nomina a Ministro della giustizia.

A ciò si aggiunga che a breve scadrà questo Csm e anche i laici in qualche modo cercano di fiutare il vento seguendo gli accordi dei gruppi correntizi. Accade da anni”.

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