22 Novembre 2024 11:03
Hacker, Ats Insubria precisa dopo il blocco informatico di cui abbiamo parlato in precedenza
I tecnici informatici dell’Ats Insubria proseguono nelle attività di ripristino dei sistemi dopo l’attacco hacker degli scorsi giorni.
Diversi i servizi dell’Agenzia, dedicati alla popolazione, che sono nuovamente disponibili.
La priorità di intervento – spiega l’Ats – è stata riservata alla riattivazione delle funzionalità legate alla gestione della pandemia da covid:
attivazione quarantena per i cittadini positivi, attività di tracciamento, prenotazione tamponi da parte dei medici di medicina generale, rilascio provvedimenti di guarigione.
Non si ravvisano criticità legate alla medicina di base ed è stato riattivato anche il servizio di posta elettronica
Il fine: garantire una comunicazione più agevole tra il personale dell’Agenzia e gli utenti.
Il sito istituzionale è ancora temporaneamente fuori servizio, viene comunque assicurata la consultazione dell’albo pretorio e del portale dedicato alle misure per la famiglia.
Il direttore generale, Lucas Maria Gutierrez, spiega che l’Ats Insubria, come altri Enti del sistema sanitario, è stata vittima di un attacco informatico.
L’Agenzia, oltre alle attività di ripristino dell’intero sistema informatico aziendale, ha avviato le azioni opportune con le Forze dell’Ordine e le Autorità competenti di settore.
Stesso problema a Milano
Il personale è tornato alla modulistica cartacea e di conseguenza i servizi offerti sono in notevole affanno.
Al momento risulta limitato sia l’accesso ai servizi di pronto soccorso sia quello alle prestazioni ambulatoriali di routine e straordinarie.
Sul posto il personale tecnico dell’ASST, specialisti di Aria Spa e i rappresentanti della Polizia postale e delle Comunicazioni
Il personale tecnico dell’ATS sta lavorando, sette giorni su sette
l’obiettivo: il recupero delle funzionalità dei sistemi e per innalzare i livelli di sicurezza della rete informatica.
La Direzione strategica dell’Agenzia, per limitare i disagi che inevitabilmente sono stati arrecati alla popolazione, ricorda i canali istituzionali attivi per fornire una risposta ai cittadini.
Le considerazioni da fare, al di là della ovvia difesa di ATS per non allarmare i cittadini, sono parecchie:
–come è potuto accadere che un servizio fondamentale sia stato esposto a rischi
-quali sono i dati persi e se nel futuro sono state prese adeguate misure e personale ad hoc per la sicurezza informatica.
-chi risponde in questi casi, non è che alla fine i responsabili sono i tecnici e non chi fornisce risorse e direttive?
Non sono interrogativi da poco in un settore delicato e fondamentale per la vita e la sicurezza dei cittadini, pazienti si ma fino a un certo punto
Così si è espresso GIUSEPPE CRISEO, Presidente di CASA DEGLI ITALIANI.