Aiuti agli ucraini

Aiuti agli ucraini; oltre 1600 euro di multa afferma  il presidente della coop, Giacinto Congiu

L’aiuto dell’organizzazione di volontariato su Ansitalia

 L’Organizzazione di Volontariato di Protezione Civile SASS – Servizi Ausiliari Security & Safety (Protezione Civile – OdV),

a seguito delle tante proposte di aiuto, intende raccogliere – d’intesa con l’Unita di Crisi ANAS SANITA’ 118 (Rete Nazionale) –

generi alimentari a lunga conservazione, farmaci e medicinali di guerra.

La rete italiana

Forniamo, attraverso una complessa Rete Nazionale, aiuti ai bisogni più urgenti garantendo, in primis, l’assistenza umanitaria.

Alcuni esempi di medicinali da portare: (antipiretici esempio Tachipirina, antinfiammatori, esempio Ibuprofene, antidolorifici, esempio Aspirina, antibiotici e pomate per ustioni).

Cosa è successo

La rete associativa Anas, alcune settimane con i propri volontari fa la spola tra Italia e Ucraina per portare aiuti alle popolazioni.

Sanzione per il tir della coop “Budoni Soccorso” tra la sorpresa dei volontari impegnati nella missione umanitaria.

Hanno dovuto pagare subito

Milleseicento euro e spicci, da pagare subito per evitare il sequestro del mezzo, afferma Congiu

Ma il tir era vuoto, visto che si trattava del ritorno verso l’Italia.

I motivi della multa

Gli agenti hanno contestato la mancata comunicazione di viaggio, senza indicare, spiega l’associazione, quali norme siano state violate (ANSA)

Le considerazioni e motivazioni di Congiu

Congiu ha mostrato la lettera su carta intestata di Anas Italia inviata regolarmente prima della partenza al ministro degli Esteri italiano e a quello dell’Interno.

Si tratta del secondo viaggio effettuato dallo stesso tir verso l’Austria e anche su questo gli agenti hanno avuto da dire: “Vi tenevamo d’occhio perché ci eravate sfuggiti l’altra volta”.

Della vicenda si sta occupando la presidenza nazionale dell’associazione, che ha dato incarico all’avvocato Renato Chiesa del Foro di Cagliari di valutare un ricorso.

“E’ a rischio il futuro delle nostre missioni – spiega all’ANSA il presidente del dipartimento protezione civile della rete associativa, Claudio Cugusi – Noi siamo volontari, ci quotiamo per tutto.

`Se arrivano botte del genere – chiarisce – è evidente che non siamo più in grado di portare i nostri aiuti alla frontiera polacca o, come accaduto questa volta, a Kramatorsk, in Ucraina”

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