Ospedali

Ospedali in difficoltà, Il presidente Fiaso, Giovanni Migliore, lancia l’allarme

Ospedali, pure loro chiedono risorse aggiuntive dopo il caro-energia, Il presidente Fiaso, Giovanni Migliore:

Ospedali in difficoltà: “Occorre un contributo adatto a garantire la copertura totale delle spese aggiuntive per la bolletta

in maniera da poter sterilizzare nei bilanci gli effetti del costo extra dell’energia così come già fatto peraltro per l’emergenza Covid

Servizi per il cittadino e per i pazienti e non risparmio

“Il risparmio energetico, inoltre, per quanto possibile, – aggiunge Migliore – negli ospedali è marginale perché è estremamente difficile ridurre il consumo energetico

considerando il grande numero di macchinari che devono necessariamente essere attivi 24 ore su 24 e 7 giorni su 7

come gli apparecchi di radiodiagnostica, tac e pet e il necessario funzionamento delle sale operatorie e delle terapie intensive su cui non ci possono essere risparmi”.

A meno che Draghi non chieda di ridurre i servizi ospedalieri, a questo punto c’è da aspettarsi di tutto di piu’!

C’è però, chi pubblica il decalogo del risparmio

 Ecco dunque il decalogo per aiutare le strutture sanitarie ad affrontare il caro energia:

1) Nominare l’energy manager dell’Azienda;
2) Implementare gli impianti di cogenerazione o la percentuale delle ore di funzionamento, favorendone l’uso nelle fasce tariffarie a più alto costo;
3) Utilizzare luci esterne led alimentate a batterie ricaricabili con pannello fotovoltaico incluso;
4) Riqualificare in termini di efficientamento le centrali termiche;
5) Impiegare interruttori crepuscolari per la gestione delle luci esterne ovvero installare sistemi di controllo di illuminazione “intelligenti”;
6) Impiegare interruttori “di presenza” nei locali interni con particolare attenzione ai servizi igienici;
7) Regolare le temperature di mandata dell’acqua calda in inverno e dell’acqua refrigerante in estate in centrale termica;
8) Monitorare costantemente le temperature dei locali ad uso sanitario, per evitare discomfort e regolare di conseguenza la produzione delle centrali termiche e frigorifere, facendo attenzione a consumi non necessari nelle stagioni intermedie;
9) Eseguire una manutenzione regolare pulendo o cambiando i filtri degli impianti di riscaldamento, ventilazione e condizionamento frequentemente;
10) Promuovere il coinvolgimento diretto dei dipendenti nell’attuare comportamenti responsabili (spegnere le apparecchiature al termine dell’utilizzo, attivare funzioni di risparmio energetico in fase di standby, regolare la temperatura degli impianti di riscaldamento, etc.).

Altre soluzioni a Milano

 Il Policlinico sfrutta una centrale di trigenerazione.

È la «torre» che svetta in via della Commenda, a fianco della clinica De Marchi. Santo De Stefano, direttore del dipartimento delle Tecnologie, spiega come funziona in un video appena pubblicato su Youtube:

«Al suo interno c’è il cogeneratore, un motore che produce energia elettrica e contemporaneamente quella termica, grazie all’uso dei fumi di scarico».

L’energia “fatta in casa” costa il dieci per cento meno, rispetto a quella venduta da Aria (l’azienda regionale per l’innovazione e gli acquisti).

E il ricambio dell’aria cosa comporta?

«Fino a 50 volumi orari — dice De Stefano —. Significa che in un’ora dobbiamo cambiare l’aria 50 volte, se non di più».

Richiedono molta corrente anche le risonanze magnetiche e le tac, che sviluppano calore mentre sono in funzione e quindi devono essere «rinfrescate».

Altri come se la cavano? ’Asst Santi Paolo e Carlo

«Produciamo circa un megawatt al mese — dice Luigi Zanolli, direttore della struttura tecnico-patrimoniale dell’Asst —, un terzo del fabbisogno annuale».

Importante la manutenzione e il monitoraggio

i valori della temperatura dell’aria, dell’umidità relativa e delle portate di aria esterna e di ricircolo devono essere definiti in funzione delle specifiche necessità di ciascuna tipologia di ambiente ospedaliero.

Il riferimento, in particolare, è alle sale operatorie, alle terapie intensive, al reparto infettivi

Reparti in cui, ovviamente, vanno garantite condizioni di qualità dell’aria (e di igiene) superiori rispetto agli reparti dell’ospedale.

Il risparmio con l’autoproduzione

l’autoproduzione di energia, ci sono due strade a disposizione per i responsabili della gestione dell’energia degli ospedali: il fotovoltaico e la cogenerazione.

Altra possibilità la trigenerazione

La trigenerazione: nel periodo estivo, il calore recuperato dall’impianto di cogenerazione può essere trasformato in energia frigorifera utile per il condizionamento degli impianti, grazie all’ impiego di un ciclo frigorifero ad assorbimento.

La corsa al risparmio è iniziata, servono soluzioni avanzate e idee chiare o non ne verremo fuori.

 

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