Enrico Letta e gli affari coi cinesi, FDI chiedo chiarimenti

Enrico Letta chiarisca, dopo le indiscrezioni pubblicate su Il Giornale

Cosa emerge?

Emerge che i suoi ex soci cinesi hanno posto le sedi delle loro società a Londra, in Delaware e New Jersey.

Una circostanza che porta a un risultato netto: questi Stati “sottraggono al nostro Paese il 42% degli investimenti diretti esteri globali per 6,4 miliardi annui di mancato gettito“.

“Letta agente della Via della Seta cinese e, secondo quanto riportato dalla stampa nazionale

a libro paga di una società cinese che fa capo indirettamente a XI Jinping è notizia allarmante e agghiacciante.

Letta chiarisca subito la natura dei suoi affari con la potenza ostile cinese
che, tramite il vischioso reticolato della Via della Seta ha lanciato la sua aggressiva sfida.

Dal chiarimento della natura di quei rapporti economici dipende il grado di indipendenza e autonomia che la sinistra può assicurare all’Italia e l’affidabilità della collocazione atlantica”.

Lo dichiara Andrea Delmastro, deputato e capogruppo in commissione Esteri di Fratelli d’Italia.

Galeazzo Bignami, deputato e responsabile nazionale dipartimento imprese produttive di Fratelli d’Italia punta il dito contro Letta, sottolineando come le rivelazioni del quotidiano “dimostrano l’ipocrisia del Pd e del suo segretario Enrico Letta che in Italia propone una fiscalità progressiva e oppressiva, ma che per se stesso riserva ed alle sue società paradisi fiscali come il Delaware, dove si può nascondere il denaro meglio che a Panama, così come scritto da The Guardian“.

Anche altri giornali in passato avevo trovato intrecci particolari

Enrico Letta ha sbagliato a non raccontare la sua esperienza di co-presidente di ToJoy Western Europe, la consociata di ToJoy, gruppo cinese impegnato su molti fronti (dalla consulenza al marketing, dal brokeraggio alla promozione di joint-venture, fino al sostegno alle startup).

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