23 Novembre 2024 00:47
Matrimoni in grande ripresa, dopo il blocco per il Covid.
Tutto Sposi vuole lanciare un messaggio di positività
contribuire facendo la propria parte per il rilancio del settore
ma anche per venire incontro alle giovani coppie che hanno in animo di convolare a nozze.
Matrimoni. “ Per questo motivo – conclude Ferrara- abbiamo proposto la sottoscrizione di un protocollo d’intesa con i partners dell’evento che prevede un price cap per tutto il 2023
Evento a cui ha aderito la quasi totalità delle aziende partecipanti alla 33° edizione che si terrà dal 22 al 30 ottobre nel Quartiere Fieristico della mostra d’Oltremare di Napoli
Obiettivo: tutelare le oltre 30mila coppie di giovani sposi campani in procinto di sposarsi”.
Lino Ferrara, Presidente di Asso Fiere– perché si possa tornare ai numeri del 2019. È necessario intervenire subito per sgonfiare la bolla speculativa in Europa sulle quotazioni energetiche scaricando le responsabilità su una guerra per interposto Paese”.
Cos’è Tutto Sposi?
Tutto Sposi è la più grande fiera del Wedding consumer che si svolge in Italia nel quartiere fieristico della Mostra d’Oltremare di Napoli, la più grande del Sud Italia.
L’indotto del wedding in Campania fattura 2,7 miliardi di euro.
Tutto Sposi è una Fiera Internazionale
ASSO FIERE consentito alle aziende operanti nel settore del wedding in Campania, che hanno subito un grosso contraccolpo a causa delle restrizioni del covid, di rivitalizzarsi attraverso il sistema fieristico Italiano accedendo ad importanti contributi a fondo perduto.
Tutti i più famosi brand dell’haute couture hanno calcato la passerella di Tutto Sposi:
Fausto Sarli, Renato Balestra, Lancetti, Grace Pear, Escada, Lorenzo Riva, Carlo Pignatelli, Rocco Barocco, Alessandra Rinaudo, Pronvias, Nicole Spose, Gattinoni, Eniana Velcani, Gai Mattiolo, Alviero Martini, Raffaella Curiel, Rushdi Malhas, Anton Giulio Grande, Franco Ciambella.
Quest’anno, da gennaio a luglio, i matrimoni solo civili previsti sono 863, di cui 225 già celebrati: «mancano i dati della seconda parte dell’anno, che è quella meno richiesta, e i dati dei matrimoni in chiesa, che sono molti meno: per quello che sappiamo è possibile che non si ritorni ai numeri pre-pandemia»