22 Novembre 2024 02:02
Cosa Nostra, il Comando Provinciale Carabinieri di Palermo, ha sviluppato un articolato percorso investigativo di peso
Grave quadro indiziario scoperto dagli investigatori
sussistono gravi indizi per affermare l’esistenza e la piena operatività dell’organizzazione criminale denominata “Cosa Nostra” nel territorio di Misilmeri immortalando un contesto territoriale caratterizzato da uno spietato ricorso alla violenza ed all’imposizione del pizzo a commercianti ed imprenditori.
L’attività d’indagine, sviluppata attraverso non poche difficoltà dovute al “modus operandi” degli indagati, ha consentito di acquisire gravi indizi in merito:
– all’evoluzione strutturale ed operativa della famiglia di Misilmeri;
– alla identificazione dei consociati;
– all’accertamento degli illeciti interessi;
– al condizionamento del tessuto socioeconomico attraverso il potere mafioso della famiglia di Misilmeri, espresso principalmente attraverso l’imposizione del pizzo.
Il capo della famiglia
Michele SCIARABBA, ritenuto dal G.I.P. gravemente indiziato di essere il capo della famiglia, e di Alessandro RAVESI, suo collaboratore.
Entrambi i predetti avrebbero coordinato l’attività nei settori tipici di controllo di “Cosa Nostra”, curando il mantenimento dell’ordine sul territorio e adoperandosi – in modo paritetico ad altri sodali destinatari dell’odierna misura – per la risoluzione di svariate controversie tra privati, in alternativa allo Stato, e per le estorsioni;
– l’esistenza di vincoli di solidarietà tra gli appartenenti alle famiglie, a favore dei quali gli indagati risulterebbero essersi attivati per il sostentamento dei sodali detenuti;
– l’imposizione del pizzo a imprenditori e commercianti dell’area, in particolare in danno di:
- a) un imprenditore del settore edile impegnato nella realizzazione di un grosso impianto di rifornimento di carburanti;
- b) un imprenditore del settore della grande distribuzione alimentare, proprietario di diversi supermercati;
- c) un imprenditore alimentare, proprietario di un’azienda avicola del territorio.
– l’interesse della famiglia di Misilmeri nella gestione illecita, nel Capoluogo, dell’attività di trasporto di malati e di servizi funebri.