16 Novembre 2024 01:57
Le circostanze dell’uccisione di Mahsa Amini diffuse da questo ufficiale
Le forze di sicurezza dell’Iran condotto un blitz nella casa di Mohammad Baqer Bakhtiar, l’ex comandante delle Guardie rivoluzionarie iraniane. L’ufficiale è finito in manette ed i suoi effetti personali sono stati confiscati. Non ci sono ancora informazioni su dove sia stato portato. Lo rivela il sito web “Saham News” in lingua persiana.
Bakhtiar è il protagonista di una registrazione audio, in cui affermava che le autorità iraniane stavano cercando di insabbiare l’uccisione di Mahsa Amini. Il riferimento è alla donna curda di 22 anni morta lo scorso settembre mentre era trattenuta dalla polizia morale a Teheran.
Questo ex comandante delle Guardie rivoluzionarie descrive la Repubblica islamica come un “regime ambizioso, in cerca di potere… che non ha identità ed è irresponsabile”. Ha detto che le autorità iraniane avrebbero dovuto accettare immediatamente la loro responsabilità per la morte di Mahsa Amini e scusarsi.
Bakhtiar rivela le cause dell’uccisione di Amini, facendo così scalpore alla fine di settembre. La morte della giovane è alla base dello scoppio delle proteste in corso nel Paese. Questo perché è avvenuta in una stazione di polizia.
Bakhtiar spiega che, secondo le informazioni ricevute dagli esiti delle visite medico-legali, Amini era caduta in coma ed era morta per i colpi subiti al cranio. Ha aggiunto che i sanitari hanno rimosso la milza danneggiata della ragazza dal suo corpo, dopo il suo ricovero nell’ospedale “Kisra” a causa di un’emorragia interna, per migliorare le sue condizioni. Per alcuni giorni in coma la giovane a causa delle ferite al cranio.
Muhammad Baqer Bakhtiar era un alto comandante delle Guardie Rivoluzionarie iraniane durante la guerra Iran-Iraq. E’ uno dei fondatori della Marina delle Guardie Rivoluzionarie. È sposato con la giornalista e attivista per i diritti delle donne, Fariba Daoudi Mohajer.
Durante la divulgazione delle circostanze dell’uccisione di Mahsa Amini, Bakhtiar ha chiesto scusa al popolo in qualità di ex comandante delle Guardie Rivoluzionarie. Ha detto: “Mi vergogno, perché durante i periodi in cui cercavamo ideali per la sopravvivenza di questo regime, non sapevamo che sarebbero arrivate persone che avrebbero approfittato di tutte le conquiste del popolo per se stesse”.