27 Dicembre 2024 00:27
Natale senza il proprio figlio, non è bel Natale, e gli episodi si sono ripetuti: siamo a tre.
Parte così all’incirca, senza andare a sindacare sulle scelte giuridiche di non sono competente, la lettera di un padre, che aggiunge:
“Non ho visto andare il bambino in prima elementare non posso sentirlo per telefono
un anno e mezzo senza potermi avvicinare ora lo vedo una volta la settimana”
E infine specifica che puo’ vederlo “negli spazi neutri dove la giustizia per il mio bambino e per me, il giudice ordinario il18 ottobre tiene tutte le relazioni degli organi competenti.
ma io non vedo giustizia”.
Natale è una festa che di solito riunisce e mette da parte tutte le brutte cose dell’anno, superandole.
Non è, purtroppo così per tutti, c’è chi sta lontano dalla famiglia, per lavoro, per aver commesso misfatti, per malattia, in casa di cura e per altri motivi.
Gioacchino di Palermo, ci ha scritto descrivendo la sua pena e il suo dolore per l’assenza ripetuta del figlio che già è dura tutto l’anno, figuriamoci durante le feste.
Cosa dire e/o fare in questi casi non è semplice, noi guardiamo alle ragioni del cuore..
Le 5 trappole più frequenti :
- 1: Pensare che durante le festività si debba essere felice a tutti i costi, considerare quindi la tristezza come un’emozione sbagliata, che non dovrebbe essere provata in questa situazione.
- 2: Concentrarsi e rimuginare sugli eventi negativi o su ciò che non si è raggiunto o realizzato.
- 3: Pensare di essere i soli a vivere questa situazione di malessere.
- 4: Restringere l’attenzione esclusivamente ai propri problemi personali.
- 5: Abbandonarsi alla tristezza come fosse qualcosa di non fronteggiabile.
Una delle frasi chiave dello psicologo: ” metterci alla prova nel tentativo di superare strategicamente questa situazione”.
Io non la vedo così semplice, ma non faccio lo psicologo, guardo alle ragioni del cuore, e non alla scienza o alla giustizia, che spesso cozza con le ragioni del cuore.
Ci vuole grande pazienza, questo è sicuro, i casi di separazione lasciano tristezza e dolore, e nei figli ancor di piu’, situazioni difficili da gestire e su cui meditare.
Logicamente chi sta in famiglia è fortunato e non sa quanto, preso magari a scegliere i regali e meditare su cosa e dove mangiare, altri vivono situazioni diametralmente diverse.
Pensiamo all’altro Bambino per distogliere chi soffre ( se possibile):
Oh, generoso Natale di sempre!
Un mitico bambino
che viene qui nel mondo
e allarga le braccia
per il nostro dolore.
Non crescere, bambino,
generoso poeta
che un giorno tutti chiameranno Gesù.
Per ora sei soltanto
un magico bambino
che ride della vita
e non sa mentire.
poetessa Alda Merini (1931-2009)