25 Novembre 2024 08:54
Ndrangheta, San Luca, Giuseppe Nirta: “capobastone del clan sanluchese dei Nirta “Versu” era stato ricoverato per infarto
i carabinieri del Gruppo di Locri, guidato dall’allora colonnello Francesco Iacono, alla fine di maggio del 2008 a San Luca, lo avevano catturato.
Come in altri casi simili, si nascondeva in casa in un cunicolo scavato ad hoc: a San Luca in maniera particolare, ma non solo, ci sono nascondigli in quantità.
Su Nirta pendeva un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nell’ambito della vasta operazione anticrimine, scattata a San Luca e dintorni alla fine di agosto del 2007, denominata “Fehida”.
Un blitz che consentì di sgominare alcuni potenti e ramificati clan della ‘ndrangheta sanluchese impegnati nella lunga e sanguinosa “faida di San Luca”, protrattasi per circa 20 anni.
una mattanza culminata a Ferragosto del 2007, in Germania, con la “strage di Duisburg”
Duisburg cosa accadde?
Duisburg, in Germania, il 15 agosto 2007. Il fatto avvenne davanti a un ristorante italiano e venne commesso da criminali affiliati alla ‘ndrangheta.
Sentenza della Cassazione
Il 16 maggio 2016 la Corte di Cassazione decide di condannare definitivamente all’ergastolo:
Giovanni Strangio quale ideatore e autore della strage, Francesco Nirta, Giovanni Nirta, Sebastiano Vottari e Francesco Vottari[45][46]. Assolti: Antonio Pelle e Sonia Carabetta.
Era la guerra tra i clan “Nirta “Versu”-Strangio “Janchi”, da una parte, e Pelle “Vanchelli”-Vottari “Frunzu” dall’altra.
I casi per cui viene ricordato nelle cronache giudiziarie:
Nel 1982, infatti, il “capobastone” del clan Nirta, allora 42enne, era stato arrestato in Lombardia, a Voghera per il sequestro dell’imprenditore lombardo, Giuliano Ravizza.
Ravizza fu rilasciato dietro pagamento di 4 miliardi delle vecchie lire, e per cui fu condannato a 27 anni di reclusione.
L’operazione denominata “Fehida”.
l’agguato in cui fu uccisa Maria Strangio era stata la cruenta risposta, sempre nell’ambito della “faida di San Luca”, al ferimento ad Africo, in un agguato, la sera del 31 luglio del 2006, di Francesco Pelle, alias “Ciccio Pakistan”, elemento di primo piano dell’omonima cosca. (ANSA)
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