22 Novembre 2024 03:15
L’indagine, per la prima volta nel nord-est, ha evidenziato gravi elementi probatori nei confronti anche della criminalità cinese,
Al termine di una prolungata ed articolata attività d’indagine avviata nel 2018 delegata dalla Procura Distrettuale di Venezia ai Carabinieri del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Ferrara, coadiuvati dai colleghi dei Comandi Provinciali di Padova, Prato e Vicenza, in data 21.03.2023 si è provveduto ad attuare numerose misure cautelari a carico di cittadini cinesi presunti responsabili, a vario titolo, di traffico internazionale di sostanze stupefacenti.
L’indagine, per la prima volta nel nord-est, ha evidenziato gravi elementi probatori nei confronti anche della criminalità cinese, che normalmente predilige altre attività illecite, la quale risulterebbe coinvolta nel traffico di stupefacenti, anche su larga scala.
L’attività ha avuto avvio nel 2018, quando i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Ferrara, nell’ambito di un monitoraggio delle spedizioni internazionali di colli in partenza dal territorio estense, ne hanno intercettati due sospetti, che all’atto dell’ispezione sono risultati contenere uno MDMA e l’altro marijuana.
A seguito di immediati accertamenti avviati su delega dell‘A.G. veneziana, al fine di verificare l’esistenza di un più diffuso modus operandi, i monitoraggi hanno quindi permesso agli operanti di evidenziare un ingente traffico che ha coinvolto siti di produzione (principalmente in Spagna), siti di smistamento (nel nord-est d’Italia, ove tuttavia esistevano anche siti produttivi) e siti di destinazione (Olanda, Regno Unito, ma finanche in Australia, Nuova Zelanda e Stati Uniti).
Le attività, da quanto emerso in sede investigativa, erano quindi organizzate con precisa ripartizione di ruoli e responsabilità, suddividendosi “a compartimenti stagni” i compiti direttivi, logistici e di supervisione delle spedizioni.
Si è ricorso sia a metodi investigativi classici (servizi di osservazione, controllo e pedinamento degli indagati, ausculto di migliaia di ore di intercettazioni tra presenti e telefoniche, analisi di corposa documentazione acquisita), sia all’utilizzo di moderne tecnologie volte a disarticolare le sofisticate metodologie criminali adottate dagli indagati.
La prolungata attività ha portato, nel complesso, al sequestro di 353 kg di infiorescenze di cannabis, 19 kg di Hashish, 15 kg di cristalli grezzi di MDMA (C.d. Ecstasy), 2 kg di Ketamina, 4 kg di semi di cannabis e 5374 piante.