22 Novembre 2024 03:49
Truffe agli anziani: nuovi arresti da parte dei Carabinieri di Asti.
Episodi criminosi, con il noto raggiro del finto tecnico dell’acquedotto e il finto Carabiniere.
Operazione “FAST & FURIOUS”
Nei giorni scorsi, nelle province di Alessandria, Cuneo e Vercelli, i militari del Nucleo Investigativo di Asti hanno eseguito una nuova ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa il 20 giugno scorso dal G.I.P. di Asti, nei confronti di:
- VINOTTI ROBERTO, cl. 83, già detenuto per questa causa;
- OLIVIERI EMANUEL, cl. 83, già detenuto per questa causa;
- VINOTTI ANGELO, cl. 85, residente ad Asti;
- MASSA SAMUEL, cl. 84, residente a Torino.
Tutti sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di far parte di un’associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti e rapine pluriaggravate in abitazione mediante raggiro ai danni di persone anziane.
Questo provvedimento restrittivo costituisce il completamento delle strutturate e complesse indagini svolte dal Reparto operante a partire dallo scorso mese di gennaio.
Tali indagini hanno già consentito, il 16 maggio scorso, di arrestare 7 componenti del gruppo criminale (tra cui Olivieri Emanuel e Vinotti Roberto).
Risultano coinvolti in 18 episodi delittuosi in danno di anziani commessi mediante il noto raggiro del “finto tecnico dell’acquedotto”.
La successiva progressione delle indagini ha portato all’identificazione di due nuovi componenti del sodalizio e documentato ulteriori 13 raggiri commessi in aprile e maggio 2023 in Piemonte, Lombardia ed Emilia Romagna.
Tali episodi sono caratterizzati anche dalla figura del “finto carabiniere”, utilizzata per rassicurare le vittime durante i falsi controlli idrici eseguiti dai complici all’interno delle abitazioni degli anziani.
Gli episodi criminosi si sarebbero verificati ad Asti, Poviglio (RE), Bruno (AT), Castell’Alfero (AT), Camerano Casasco (AT), Neive (CN), Caresana (VC), Prarolo (VC), Calendasco (PC), Pecetto di Valenza (AL), Villanova D’Ardenghi (PV), Cereseto (AL) e Garlasco (PV).
Nel complesso, i proventi delle illecite attività predatorie contestate alle persone indagate si aggirano attorno a centomila euro.