22 Novembre 2024 01:22
Il drift che oltre all’abilità del traverso potrebbe correre contro il tempo
Il drift a cronometro potrebbe diventare una realtà. Uno sport che si svolge prevalentemente negli autodromi italiani sotto il Campionato Italiano Drift denominato CID organizzato dall’ex pilota Emanuele Festival. Il CID è l’unico campionato riconosciuto in Italia in quanto sotto la direzione sportiva di Aci Sport.
COS’E’ IL DRIFT
Lo spieghiamo sinteticamente ai meno avvezzi della categoria drift e motorsport.
Avete mai visto Fast & Furiuos Tokyo Drift ? In tal caso sapete di cosa parliamo. Il drift nasce in Giappone ed oggi è più seguito della nostra Formula 1. Si effettua con auto derivate da modelli stradali con piloti abili ad andare e mantenere la vettura di traverso. Le gare si svolgono generalmente in autodromo, ma possono anche svolgersi su strada pubblica chiusa al traffico come nei rally. I concorrenti non devono dimostrare di essere più veloci degli avversari, bensì più abili. Essenziale il controllo del veicolo in perdita di aderenza dell’asse posteriore rispettando però determinate regole. Ciò che determina la prestazione del concorrente è il voto espresso dalla giuria, composta da un gruppo di esperti del settore che giudica ogni caratteristica della performance. I tracciati di gare per i professionisti vengono svolti in Twin Drift, pertanto due auto che si sfidano fianco a fianco.
Il drift come appena indicato, viene giudicato in quanto è sempre mancato il giudice supremo per eccellenza di qualsiasi gara automobilistica: il cronometro.
GARE DI DRIFT A CRONOMETRO
La non quantificabilità delle abilità dei piloti tramite misurazioni è uno dei problemi superiori, apparentemente insormontabile, per i puristi del drift, anche se ad oggi il CID è ormai dotato di una telemetria di altissimo livello che aiuta la giuria nel responso finale.
Il drift a cronometro potrebbe presto arrivare anche in Italia. L’idea nasce da un confronto tra l’organizzatore del CID Emanuele Festival ed il CTFA Centro Tecnico Federale Aci Sport del Team Daba ed il loro General Manager.
L’idea del cronometro potrebbe non trovare l’interesse dei puristi del drift, ma a quanto pare il pubblico chiede e sostiene, al fine di aumentare lo spettacolo ed il coinvolgimento della categoria, anche qualche gara cronometrata cosicché da poter far correre anche i meno esperti nell’arte del derapare.
FORMULA DRIFT CRONO
Così tanto per assegnare un nome, noi de Il Quotidiano d’Italia vorremmo pensare che possa chiamarsi “Formula Drift Crono”, proprio perchè non verrebbe snaturato il drift, ma bensì arricchito di una ulteriore categoria con il cronometro a tempo. Consideriamo che un giro di pista non sovrasterzato è ovviamente percorribile in meno tempo, pertanto la telemetria dovrà essere ingegnerizzata al fine di calcolare l’angolo di derapata da mantenere, ma contemporaneamente comanderebbe anche il cronometro.
Nel vero e attuale drift, il pilota è più abile quanto più capace di andare contro le leggi della fisica intorno a lui vengono messe alla prova, per labile equilibrio tra sovrasterzo e sovra-sovrasterzo senza andare in testacoda o far puntare l’auto la quale conseguentemente si raddrizza perdendo punteggio.
Ad oggi non è ancora dato sapere cosa possa nascere da questo confronto tra il CID ed il CTFA Drift Aci Sport, ma c’è di certo che finalmente in Italia si parla sempre di più di questo emozionate sport che merita d’essere seguito in quanto coinvolgente e fa appassionare il pubblico ai singoli piloti ed ai loro team. La Formula Drift Crono ovviamente, data la storia del vero drift, non sostituirebbe le gare tradizionali dell’attuale panorama Drift.