21 Novembre 2024 21:55
L’Italia è uno dei paesi in cui la passione per il gioco d’azzardo è più forte e trova le sue radici addirittura nella Roma Imperiale. Sul territorio italiano però esistono solo tre casinò fisici, il Casinò di Campione d’Italia, il Casinò di Venezia, il Casinò di Saint-Vincent e il Casinò di Sanremo, tutti nel nord del paese, perché più vicino al confine con le zone più ricche d’Europa e interessate da un turismo d’élite.
È paradossale però che ai primi posti della classifica delle regioni italiane che spendono di più per il gioco, oltre alla Lombardia, ci siano Campania e Sicilia.
In Sicilia negli ultimi anni si è avvertita la chiara tendenza verso i casinò online a cui si rivolgono il 36% dei giocatori. Nel 2019 la percentuale che prediligeva giocare in un punto fisico era del 67% mentre oggi è scesa al 40%.
I giocatori cercano i migliori casinò online del 2023 ma sfuma così l’opportunità di sviluppare tutta l’economia che gira intorno all’industria del gioco. Si tratta di un enorme giro di denaro, sia nelle sale gioco e sale slot fisiche che online, più sviluppate al nord le fisiche, obbligatoriamente online quelle al sud.
La Sicilia è la seconda Regione in Italia per euro spesi nel gioco d’azzardo online: 8,67 miliardi l’anno. Palermo è stata la città in cui si è giocato di più nel 2022 con 2 milioni di spesa. Proprio questo potrebbe essere uno dei motivi che può portare a scegliere l’isola come prossima sede di un casinò fisico, in particolare ad Agrigento, nella splendida cornice della Scala dei Turchi e della Valle dei Templi. Non è la prima volta che se ne parla in realtà.
Le proposte già avanzate
Già in passato si era assistito a vari tentativi di creare una realtà alternativa al sud. Una prima proposta era stata avanzata negli anni ‘30 a Palermo, all’interno del Castello di Utveggio sul fantastico Monte Pellegrino, poi sfumata, così come è sfumato l’esperimento di Villa Mon Repos negli anni ‘60, a Taormina, che fu passerella per divi di Hollywood e di casa nostra per un paio d’anni, ma l’avventura durò per poco tempo e fu sepolta dalle difficoltà burocratiche.
Adesso quel luogo è un hotel boutique e un’affascinante location per cerimonie. Nel 2014 addirittura una manovra fu avanzata dall’Assemblea Regionale Siciliana. Questa volta la città designata avrebbe dovuto essere Mondello ma anche quella fu solo una proposta poi caduta nel vuoto.
La scelta di Agrigento potrebbe avere il suo perché, anche in virtù della nomina della città a capitale della cultura del 2025. La location è di sicuro piena di fascino e oltre al turismo che attira per le sue bellezze naturali e storiche, potrebbe notevolmente beneficiare dell’indotto creato dall’ attrazione dei casinò.
Porterebbe l’attenzione ai massimi livelli e porterebbe alla creazione di centinaia di posti di lavoro soprattutto per i giovani che non sarebbero più costretti a emigrare al nord o all’estero.