23 Novembre 2024 13:17
Operazione Antimafia a Lecce: 37 Persone Indagate e Ordinanze di Custodia Cautelare, ieri.
Nelle prime ore dell’alba, una vasta operazione antimafia è stata eseguita a Lecce e in varie località del Salento.
L’operazione ha coinvolto i Carabinieri del Comando Provinciale di Lecce.
E il supporto dello Squadrone Eliportato Cacciatori “Puglia,” del Nucleo Cinofili di Bari, e del Nucleo Elicotteri di Bari-Palese.
L’azione faceva parte di un’indagine durata da dicembre 2020 a giugno 2023
Ed è stata eseguita in risposta a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Lecce.
Su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia.
In totale, sono state emesse ordinanze di custodia cautelare nei confronti di 37 soggetti, con 28 di loro destinati al carcere e 9 agli arresti domiciliari.
Le indagini hanno portato all’acquisizione di prove concrete a carico degli indagati, che sono accusati di:
associazione a delinquere di tipo mafioso, traffico di sostanze stupefacenti, detenzione illegale di armi da fuoco, estorsione e atti di danneggiamento.
Reati tutti compiuti con modalità mafiose.
Durante l’indagine, sono stati documentati ben 26 casi di incendi dolosi e dinamitardi nei confronti di attività commerciali, autovetture, cantieri, aziende agricole e immobili.
Sono stati anche segnalati danneggiamenti a proprietà private, tra cui abitazioni e strutture aziendali, causati da colpi di arma da fuoco e l’esplosione di ordigni esplosivi di produzione artigianale.
Inoltre, sono emerse presunte attività estorsive ai danni di imprenditori locali di vari settori, con incendi dolosi di veicoli aziendali e attrezzature edili.
Durante l’indagine, sono stati condotti 20 arresti in flagranza di reato, segnalazioni per uso personale di sostanze stupefacenti.
E il sequestro di oltre 30 kg di marijuana, 2 kg di cocaina, 1.5 kg di hashish e il ritrovamento di una coltivazione illegale di cannabis indica con circa 800 piante.
Sono state anche sequestrate armi clandestine e fucili, oltre a un totale di circa 20.000 € ritenuti provento dell’attività illecita.
L’indagine ha rivelato la creatività criminale del clan, che aveva trasformato oggetti di uso comune, come penne, in armi da fuoco letali.
Questi risultati hanno permesso di delineare l’organigramma della consorteria mafiosa, le sue attività illegali e le dinamiche interne.
È fondamentale sottolineare che gli indagati sono considerati sospettati di reati gravi e la loro colpevolezza sarà stabilita solo attraverso un giudizio legale.
E rispettando la presunzione di innocenza garantita dalla Costituzione.
(Fonte: Carabinieri)
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