26 Dicembre 2024 08:58
Taurianova. LA STORIA DELL’OSPEDALE DI TAURIANOVA: UNA LUCE NEL BUIO DEL PASSATO
Nel cuore di Taurianova, tra le pieghe della storia, sorge l’Ospedale Principessa di Piemonte, un istituto nato dalla fusione dell’Ospedale Immacolata Concezione di Iatrinoli, dell’Ospedale di Radicena e dell’Ospizio Ganini. Il suo inizio, sancito con il R.D. n.445 del 31 marzo 1932, ha segnato una tappa cruciale nella storia sanitaria della regione.
L’INAUGURAZIONE DA PARTE DEI PRINCIPI DI PIEMONTE: UN EVENTO DI SPICCO
L’Ospedale, dedicato alla principessa Maria Josè, fu inaugurato con solennità dai Principi di Piemonte. La benedizione del vescovo di Mileto, Mons. Albera, conferì un’aura di sacralità a questa istituzione destinata a svolgere un ruolo vitale nella cura della comunità.
IL CAMMINO DEL TEMPO E LE SFIDE DEL PRESENTE
Con il passare degli anni, l’Ospedale di Taurianova è stato raggruppato con altre strutture sanitarie, creando un’unica unità ospedaliera, la USL n.10. Tuttavia, il vecchio edificio, testimone di tante storie e momenti cruciali, si trova ora in uno stato di abbandono che desta preoccupazione.
LA VOCE DEI CITTADINI: UN APPELLO ALLA TUTELA DEL PATRIMONIO SANITARIO
I cittadini di Taurianova, ancorati alla memoria dell’Ospedale Principessa di Piemonte, si ergono in un appello sentito. La storia di questo istituto è intrecciata con quella della città, e ora, di fronte all’incertezza e all’abbandono, chiedono che il patrimonio sanitario rimasto sia tutelato e preservato.
IL RICORDO DEL PASSATO COME IMPULSO PER IL FUTURO
È imperativo che le istituzioni locali si confrontino con questa realtà. L’ex Ospedale Civile Principessa di Piemonte rappresenta un patrimonio da preservare per le generazioni future. La sua conservazione non è solo un atto di giustizia nei confronti dei cittadini, ma anche un investimento nel benessere della comunità taurianovese e dell’intera piana.
La storia di questo ospedale continua a illuminare il cammino, e ora, più che mai, è il momento di agire per garantirne il futuro.
Si ringrazia per la collaborazione storica il Dr. Mimmo Leonetti