21 Novembre 2024 20:49
L’Arabia Saudita sostiene l’adozione da parte del Consiglio di Sicurezza della bozza di risoluzione di Washington sul cessate il fuoco a Gaza
Il ministero degli Affari Esteri dell’Arabia Saudita ha espresso il benvenuto del Regno all’adozione da parte del Consiglio di Sicurezza dell’ONU del progetto di risoluzione presentato dagli Stati Uniti su Gaza.
In particolare Riad sostiene il provvedimento riguardante un cessate il fuoco immediato nella Striscia di Gaza, un accordo sullo scambio di ostaggi e il ritorno ai negoziati politici per trovare soluzioni sostenibili soluzioni alla crisi di Gaza che pongano fine alle sofferenze umane nella Striscia.
L’Arabia Saudita ha sottolineato l’importanza dell’impegno di tutte le parti coinvolte nella crisi per porre fine alla lunga guerra, ribadendo il suo pieno sostegno a tutti gli sforzi internazionali volti a raggiungere un cessate il fuoco sostenibile e a risolvere la questione palestinese in conformità con le risoluzioni internazionali in modo da contribuire alla stabilità della regione e sostiene il raggiungimento della pace e della sicurezza internazionali.
Il Consiglio di Sicurezza dell’ONU ha adottato, con 14 voti a favore e un’astensione, il progetto di risoluzione elaborato dagli Stati Uniti d’America per il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. La risoluzione, che portava il numero 2735, esortava le due parti a farlo pienamente attuare senza indugio le sue condizioni.
La rappresentante degli Stati Uniti al Consiglio, Linda Thomas-Greenfield, ha affermato nel suo discorso alla sessione dedicata alla votazione del progetto di risoluzione sul cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, che il suo Paese ha lavorato con l’Egitto e il Qatar per raggiungere un accordo di cessate il fuoco per garantire il proseguimento dei negoziati, fino al raggiungimento di un accordo sui punti relativi all’attuale proposta.
Ha sottolineato che non esiste un posto sicuro nella Striscia di Gaza e che l’occupante israeliano deve adottare le misure necessarie per proteggere i civili, indicando che i palestinesi stanno pagando il prezzo e che le condizioni umanitarie a Gaza si stanno deteriorando.