Croazia, due turiste italiane pagano 550 euro per una corsa in taxi: una vicenda assurda

In Croazia, due turiste italiane hanno vissuto un’esperienza che ha suscitato indignazione e scalpore sui social media.

Le due donne, in visita a Spalato, hanno pagato la sorprendente cifra di 550 euro per un tragitto in taxi dal centro città all’aeroporto, una distanza di appena 25 chilometri.

Questo episodio, raccontato da un portale locale di Spalato e ripreso dalla stampa nazionale croata, ha riacceso il dibattito sulle tariffe dei taxi nel Paese balcanico.

La vicenda

Le due turiste, desiderose di raggiungere l’aeroporto di Spalato, si sono affidate a un taxi per coprire il breve tragitto di circa mezz’ora. Tuttavia, al momento di saldare il conto, si sono trovate di fronte a una richiesta esorbitante: 550 euro, una cifra spropositata rispetto alla distanza percorsa. Le due italiane, sbigottite, hanno comunque effettuato il pagamento con carta di credito e hanno subito condiviso la ricevuta sui social, accompagnata da un post di denuncia.

Un sistema deregolamentato

In Croazia, le tariffe per le corse in taxi sono deregolamentate. Questo significa che i tassisti possono stabilire i prezzi a loro piacimento, senza dover seguire una tariffa prestabilita o un tetto massimo. Inoltre, è consentito ai conducenti di modificare le tariffe in qualsiasi momento, anche durante la corsa stessa. Questa mancanza di regolamentazione apre la porta a possibili abusi, come quello subito dalle due turiste italiane.

La reazione delle turiste

Indignate per quanto accaduto, le turiste hanno espresso l’intenzione di denunciare il caso alle autorità competenti. Tuttavia, come hanno riportato diversi media croati, è probabile che il loro reclamo non porti a nulla di concreto. La deregolamentazione del settore, infatti, rende difficile perseguire legalmente questi episodi, lasciando i clienti senza tutele adeguate.

Le conseguenze sui social media

La vicenda ha scatenato un’ondata di commenti sui social media, con molti utenti che hanno manifestato solidarietà alle turiste e condannato l’operato del tassista. Alcuni utenti croati hanno sottolineato come episodi del genere siano, purtroppo, non rari nelle principali città turistiche del Paese. In molti hanno condiviso esperienze simili, evidenziando la necessità di una regolamentazione più rigorosa del settore.

Un danno d’immagine per il turismo croato?

L’episodio rischia di danneggiare l’immagine del turismo in Croazia, un Paese che negli ultimi anni ha visto crescere esponenzialmente il numero di visitatori, attratti dalle sue bellezze naturali e dalla ricchezza culturale. Tuttavia, situazioni come quella vissuta dalle due turiste italiane potrebbero scoraggiare i viaggiatori, alimentando la percezione di un turismo poco sicuro o addirittura predatorio.

La risposta delle autorità

Fino ad ora, le autorità croate non hanno rilasciato dichiarazioni ufficiali in merito all’accaduto. Tuttavia, l’attenzione mediatica suscitata dal caso potrebbe spingere il governo a prendere in considerazione una revisione delle normative relative alle tariffe dei taxi, al fine di proteggere meglio i consumatori e prevenire abusi simili in futuro.

Le alternative per i turisti

Per evitare spiacevoli sorprese come quella vissuta dalle due turiste italiane, molti viaggiatori scelgono di affidarsi a servizi di trasporto alternativi, come le app di ridesharing, che offrono tariffe più trasparenti e prevedibili. Inoltre, è consigliabile informarsi in anticipo sui costi medi dei trasferimenti in taxi nelle città croate e concordare un prezzo fisso con il conducente prima di salire a bordo.

Il problema delle tariffe abusive

L’episodio di Spalato mette in luce un problema più ampio che riguarda il settore del trasporto pubblico in molte destinazioni turistiche. La mancanza di regolamentazione e di controlli stringenti può portare a episodi di speculazione, in cui i turisti diventano facili prede di pratiche commerciali scorrette. Per questo motivo, è fondamentale che le autorità locali e nazionali intervengano per garantire un servizio di trasporto equo e accessibile a tutti.

Conclusioni

Il caso delle due turiste italiane a Spalato rappresenta un campanello d’allarme per il settore turistico croato. Se da un lato la bellezza del Paese continua ad attrarre milioni di visitatori ogni anno, dall’altro è essenziale che questi ultimi possano godere di un’esperienza di viaggio sicura e priva di spiacevoli sorprese. La trasparenza delle tariffe e la regolamentazione dei servizi di trasporto sono elementi cruciali per tutelare i turisti e preservare l’immagine della Croazia come destinazione turistica di qualità.

Sarà interessante osservare se e come il governo croato deciderà di intervenire in risposta a questa vicenda. Nel frattempo, i turisti sono invitati a prestare la massima attenzione e a informarsi adeguatamente prima di utilizzare servizi di trasporto locali.

 

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