AILA: impedito alla madre di vedere la figlia ( stava ancora allattando)

NONOSTANTE LA CORTE D’APPELLO NE AVESSE DISPOSTO IL RICONGIUNGIMENTO L’ASSOCIAZIONE AILA CHIEDE UN INTERVENTO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA

AILA: impedito alla madre di vedere la figlia ( stava ancora allattando)
foto di repertorio

IMPEDITO AD UNA MADRE DI VEDERE LA PROPRIA BAMBINA 

NONOSTANTE LA CORTE D’APPELLO NE AVESSE DISPOSTO IL RICONGIUNGIMENTO

L’ASSOCIAZIONE AILA CHIEDE UN INTERVENTO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA

Si è rivolta ad AILA (Associazione Italiana Lotta contro gli Abusi) una madre a cui, nonostante la corte d’appello di Venezia abbia disposto il ricongiungimento con la propria neonata, viene impedito di vedere la bimba da nove mesi dagli assistenti sociali. 

AILA, dopo avere scritto al comune di residenza della madre e alla regione Veneto, ha denunciato il grave fatto al Ministero della Giustizia.

I fatti hanno inizio undici mesi fa quando una donna incinta si rivolge al servizio sociale di Venezia per avere supporto durante la gravidanza e la nascita della piccola, stante il disinteresse del padre.

Dopo la nascita la madre vive per tre settimane con la neonata presso una casa-famiglia a Venezia: proprio qui sarebbe stata fatta una segnalazione critica verso i comportamenti materni della donna, segnalazione che si rileverà poi totalmente infondata. Ma proprio in virtù di tale relazione il servizio sociale di Venezia chiede al Tribunale per i Minorenni di disporre l’immediato allontanamento dalla madre della piccola e che quest’ultima venga data in adozione, inserendola in una famiglia già individuata.

La madre, allontana dalla figlia mentre la stava ancora allattando, ha reclamato il provvedimento avanti la Corte d'appello di Venezia che, nel dicembre 2020, ha accolto l'impugnazione dichiarando che non vi erano i presupposti per procedere all'accertamento dello stato di abbandono della minore, disponendo l'immediato ricongiungimento madre- figlia, intimando i servizi sociali, a cui la minore era stata affidata prudenzialmente, di non porre in essere alcun tipo di ostacolo ai rapporti madre- figlia.

Ciò nonostante il servizio sociale, che già dall'ottobre 2020 aveva negato alla madre ogni contatto con la piccola, non ha mai eseguito tale ricongiungimento e nessuna autorità ha finora dato esecuzione al decreto della Corte d'Appello.

Il servizio legale di AILA (Associazione Italiana Lotta contro gli Abusi) a cui la madre si è rivolta sottolinea l’anomalia nella velocità con cui sono stati disposti l'affido temporaneo della bimba a una nuova famiglia e la dichiarazione di adottabilità. Inoltre altri casi simili di minori allontanati dagli assistenti sociali dalle proprie famiglie sempre nella Provicnia di Venezia fanno temere una ‘nuova Bibbiano’.

 “Nonostante a dicembre la Corte d'Appello avesse annullato la decisione ordinando l’immediato ricongiungimento di madre- figlia nessuno ha ancora eseguito l'ordine della Corte d’appello e alla madre viene impedito di vedere la bambina da ottobre” commenta amareggiata l’avvocata di AILA Lorenza Zanata, che in questi mesi ha tentato ogni strada per 

 

 

ricongiungere la piccola alla propria madre, chiedendo che la famiglia venga seguita e protetta dai Servizi sociali e non separata. 

 

Ad accendere un faro sul caso è ora il Ministero di Giustizia, in risposta all'esposto presentato dalla stessa associazione AILA Onlus “Il ministero ha avviato un accertamento - spiega l'avvocata Zanata, lettera del Dipartimento Affari di Giustizia alla mano - chiedendo al Tribunale di comunicare ogni notizia in merito alla causa. Speriamo che tale interessamento porti finalmente al ricongiungimento e consenta di fare chiarezza su quanto avvenuto affinché altri bambini non ne rimangano vittime”.