15 Novembre 2024 02:39
Ischia: ricostruzione post sisma 2017 e il grande lavoro dello Stato.
Il modello Ischia per la ricostruzione post sisma 2017 è stato al centro di una conferenza organizzata dal Rotary Distretto 2101 e dalla Società Italiana di Geologia Ambientale.
Giovanni Legnini, Commissario Delegato emergenza Ischia, ha sottolineato l’importanza di un nuovo approccio alla ricostruzione, che non può più essere basato sul “ricostruiamo dove era e come era”.
A Ischia, infatti, la delocalizzazione è stata una scelta necessaria per la sicurezza dei cittadini.
Le tre direttrici su cui si basa il modello Ischia sono:
Interventi di Protezione Civile: messa in sicurezza del territorio con disostruzione dei canali tombati, briglie e vasche.
Messa in sicurezza strutturale: integrazione della ricostruzione post sisma con quella post frana.
Ricostruzione privata e pubblica: in fase di pianificazione da parte della Regione Campania.
Il prof. Domenico Calcaterra, geologo dell’Università Federico II di Napoli, ha illustrato l’enorme lavoro svolto sul campo, evidenziando l’importanza di educazione all’autoprotezione e prevenzione.
Antonello Fiore, Presidente Nazionale della Società Italiana di Geologia Ambientale, ha evidenziato i punti di forza del modello Ischia:
integrazione tra rischio sismico e geo-idrologico, delocalizzazione responsabile e condivisa.
Ischia può insegnare tanto all’Italia, sia in positivo che in negativo. Da un lato, il modello di messa in sicurezza del territorio è un esempio da seguire. Dall’altro, la trasformazione urbanistica del territorio e la mancanza di prevenzione sono da evitare.
La conferenza ha acceso i riflettori su un modello innovativo e complesso, che può essere un esempio per la ricostruzione post sisma in Italia.