22 Novembre 2024 06:26
Uomo tortura cane, violenza a dona e animale
VIOLENZA A DONNE E ANIMALI: UOMO TORTURA UN CANE PER VENDICARSI DELL’EX FIDANZATA CHE PICCHIAVA REGOLARMENTE.
Una lucida, premeditata, ordinaria giornata di follia: era il maggio 2015, quando Gaetano Foco, oggi 32enne, decise di seviziare e torturare fino alla morte la cagnolina Pilù, un pincher nano a cui la sua ex fidanzata era fortemente legata.
Un dispetto da fare alla ex. Questo sarebbe il movente di un’atrocità inaudita e inaccettabile.
Il maltrattamento fisico di animali viene spesso utilizzato come strumento di violenza psicologica sulle persone per creare un clima di controllo e potere da parte del carnefice sulla propria vittima umana. Questo è il caso di Gaetano Foco che aveva precedentemente picchiato la donna. Violenza domestica sulla propria compagna, atti persecutori, stalking, ritorsioni completano il terribile quadro.
Pilù, è stata stuprata con dei pennarelli e una siringa sia nella vagina che nell’ano, sbattuta contro il muro come fosse uno straccio per la polvere, torturata con l’introduzione nel suo corpicino di detersivo e limoni, strozzata con delle matite in bocca. L’assassino ha avuto la macabra idea di realizzare un atroce video dell’esecuzione, premeditata dalla sua mente distorta per vendicarsi dell’ex fidanzata!
“Difficile dimenticare quel giorno. Lo stupro e l’uccisione di un animale è inaccettabile tanto quanto su una donna.
Noi Animalisti Italiani, ci siamo immediatamente costituiti parte civile nel processo a carico di Gaetano Foco, organizzando numerose manifestazioni per sensibilizzare l’opinione pubblica e ribadire la necessità di pene più severe per i reati contro gli animali.
Pilù è stata uccisa nel 2015, Foco, il suo assassino, non ha ancora scontato un giorno di carcere.
Oggi vogliamo ribadire con forza la necessità di una condanna esemplare.
Lo dobbiamo a Pilù, Angelo, Snoopy, Rocky, Pluto e a tutte le altre vittime di una cieca violenza.
Lo dobbiamo a tutti gli oppressi, ai dimenticati, agli ultimi fra gli ultimi” dichiara Walter Caporale, Presidente degli Animalisti Italiani.
Nel 2015 al Presidente Caporale e all’attivista degli Animalisti Italiani Paola Pavone non solo fu notificata una querela per diffamazione dalla famiglia di Gaetano Foco, ma furono condannati in primo grado per violazione di proprietà privata perché erano entrati sul suo balcone per invitarlo ad uscire di casa anziché nascondersi come un vile stupratore.
Tutto ciò accadeva mentre l’assassino restava a piede libero.
Animalisti Italiani ha organizzato una manifestazione nonviolenta per lunedì 20 dicembre davanti al Tribunale di Pistoia, in concomitanza del processo a Gaetano Foco.
Ogni attivista parteciperà con fascia nera al braccio in segno di lutto.
Secondo il Giudice Daniela Bizzarri, nella precedente udienza, “l’imputato non ha mai mostrato alcun tipo di pentimento, né si è mai fatto avanti per risarcire l’ex fidanzata e la famiglia per aver causato la morte della cagnolina”.
Anche il Comune di Pescia si è costituito parte civile per non disattendere gli impegni morali presi.
Il maltrattamento di animali è fra gli indicatori predittivi più efficaci di un futuro atto di violenza sugli esseri umani. Ad esempio è il caso dei fratelli Bianchi che hanno ucciso, massacrandolo di botte, il giovane Willy Monteiro Duarte, ma che precedentemente avevano torturato numerosi animali.
È tempo di inasprire le pene per chi maltratta gli animali.
Animalisti Italiani invita a firmare la petizione rivolta al Governo su www.animalisti.it.
Il caso di Pilù indigna profondamente. E non riguarda soltanto quelli che amano gli animali, ma tutti coloro che lottano contro ogni forma di violenza gratuita e sadica.