28 Dicembre 2024 07:44
Autobus, Sono solo 20 le nuove registrazioni in provincia nel 2021, ma gli Euro 5 e 6 sono già oltre la metà del parco circolante
il 2021 avrebbe dovuto essere l’anno del rilancio per il settore dei trasporti.
Ma si può parlare di vera ripresa?
Per rispondere a questa domanda e capire le evoluzioni che hanno trasformato il comparto dei mezzi pesanti
Parliamo dei mezzi per il trasporto di merci e persone dopo il primo anno di pandemia sia a livello nazionale, sia a livello locale.
Continental ha realizzato la seconda edizione dell’Osservatorio sui macro-trend del trasporto pesante.
Lo studio fa emergere le tendenze evidenziate dallo sviluppo del parco circolante in Italia e in Lombardia, attraverso l’analisi dei dati sulle immatricolazioni, i tipi di alimentazione, l’anzianità e la categoria euro.
Trasporto merci, immatricolati 240 mezzi a Varese nel 2021
Il comparto dei mezzi pesanti per il trasporto merci in Italia ha chiuso il 2021 con 24.168 immatricolazioni, in crescita rispetto al 2020 del 23,2%. La Lombardia migliora ulteriormente il trend positivo nazionale e immatricola 4.405 nuove targhe, registrando un incremento del 36,2% rispetto all’anno precedente. Varese, in particolare, registra una crescita pari al 50% grazie a 240 nuovi mezzi.
Anche il settore nazionale del trasporto persone mostra un importante segnale di crescita, con 4.091 mezzi immatricolati nel 2021 a fronte dei 3.404 del 2020 (+20,2%). Uno scenario contrastante si presenta invece a livello locale: tra le regioni in positivo, seppur di poco rispetto alla media nazionale, c’è anche la Lombardia, che chiude con un progresso del 6,2% (325 nuovi veicoli). A Varese differenze minime da un anno con l’altro: qui, le nuove immatricolazioni sono 20, contro le 19 del 2020 (+5,3%).
Alimentazione, il gasolio domina ancora il mercato
Nel 2021 in Italia il parco circolante di autocarri merci ha raggiunto le 4.290.042 unità. A livello di alimentazione, la situazione nazionale rimane pressoché invariata rispetto al 2020 con una netta predominanza del gasolio. Si nota una crescita, seppur timida, delle alimentazioni alternative.
In Lombardia percentuali ancora irrisorie per elettrico (0,2%) e ibrido (0,6%); il gasolio rimane preponderante e copre il 90% del parco, seguito dalla benzina al 4,9%. Per quanto riguarda invece Varese, la percentuale di autocarri elettrici è pari allo 0,2% e si raggiunge lo 0,6% con gli ibridi. I mezzi a gasolio si attestano all’89,8%, seguiti da quelli a benzina al 6,4%.
Il parco autobus nel nostro Paese registra invece, nel 2021, 100.199 unità.
Anche in questo contesto, dal punto di vista dell’alimentazione, il panorama è stabile rispetto al 2020, sebbene con qualche piccolo segnale di miglioramento: la maggioranza dei mezzi in circolazione rimangono a gasolio, mentre le quote di elettrico e ibrido crescono ma non superano l’1%.
In Lombardia l’elettrico si arrampica al 2% e l’ibrido arriva all’1%. Il gasolio è in vetta al 93,3%, seguito dal metano al 3,4%. A Varese il gasolio ha ancora una posizione largamente predominante nel mercato e pari al 95,3%, seguito dall’ibrido e dal metano (entrambi con una quota dell’1,8%).
Euro 0 sotto quota 10% a Varese
Le categorie euro più presenti a livello nazionale nel comparto del trasporto merci sono Euro 5 ed Euro 6 che, insieme, crescono e nel 2021 raggiungono il 35% del totale. Una percentuale elevata che supera la quota delle categorie più vecchie, dalla 0 alla 2. Ciò nonostante, è da notare quanto sia ancora diffusa la classe Euro 0 che, da sola, arriva al 15%.
La situazione è più brillante in Lombardia, dove gli Euro 0 si attestano all’8,5% e, in generale, le classi più vecchie fino all’Euro 2 arrivano al 21,3%. Le classi meno inquinanti, Euro 5 e 6, coprono quasi la metà del mercato (46,3%). La classe più rappresentata è la Euro 6, con una quota pari al 28%.
A Varese gli Euro 0 sono l’8,8%. La quota più rappresentata è l’Euro 6, che coinvolge il 26,8% del mercato. Insieme, le categorie più giovani (Euro 5 ed Euro 6) raggiungono una quota del 44%.
In aumento rispetto al 2020, in Italia, la percentuale di autobus appartenenti alle categorie Euro 5 ed Euro 6 si attesta al 42,3%. Stupisce negativamente la quota degli autobus di categoria Euro 0 ancora in circolazione, che rappresentano l’11,8% del parco.
Decisamente migliore della media nazionale è la situazione in Lombardia: qui, gli Euro 0 sono al 6,2%, mentre gli Euro 5 ed Euro 6 insieme raggiungono una quota pari al 57,5%. La classe Euro 6 è la più rappresentata e coinvolge da sola il 29,6% dell’intero parco circolante. In linea con la media regionale è la provincia di Varese: qui, gli Euro 0 si attestano al 7% e le classi più giovani (Euro 5 e 6) raggiungono il 57,5%. La categoria più rappresentata in provincia è l’Euro 6 (31,2%).
Gli autobus giovani sono il 27,5% a Varese
Il trasporto merci italiano è caratterizzato da una preponderanza di mezzi tra i 15 e i 20 anni e le categorie “da 30 anni in poi” rappresentano il 15% del parco circolante. I veicoli recenti “da 0 a 10 anni” arrivano al 33,3%, anche se risulta ancora basso il dato relativo agli autocarri di massimo un anno (4%).
In Lombardia la fascia d’età più diffusa è quella dei 10-15 anni (20,4%). Il 24,9% dei mezzi ha al massimo 5 anni e il 4,3% massimo un anno. Oltre i 20 anni è il 21,9% del mercato. Anche a Varese la fascia più rappresentata è quella tra i 10 e i 15 anni (19,4%). I mezzi fino ai 5 anni sono il 23,7%, mentre quelli oltre i 20 il 23,8%.
Per il trasporto persone nazionale la fascia di anzianità tra 0 e 5 anni rappresenta il 20,5% del totale.
Una quota in crescita di un punto percentuale rispetto allo scorso anno, ma ancora altamente superata dalla quota di mezzi vecchi di oltre 20 anni, che nel 2021 raggiunge il 26,9%.
Scenario più roseo in Lombardia, dove la fascia più rappresentata è quella tra i 10 e i 15 anni (26,5%). I mezzi oltre i 20 anni si attestano al 14,9%, mentre quelli che ne hanno al massimo 5 arrivano al 25,1% (il 2,5% non va oltre l’anno).
Anche a Varese la fascia più rappresentata è quella tra i 10 e i 15 anni, con una percentuale del 27,9%. I mezzi oltre i 20 anni sono il 15,4%, mentre quelli che ne hanno al massimo 5 sono il 27,5%.