13 Febbraio 2025 18:06
Bari: sequestrate ville e terreni per 1,3 milioni di euro a noto pregiudicato
Operazione dei Carabinieri di Bari contro la criminalità organizzata.
Sono stati sequestrati beni per un valore di 1,3 milioni di euro a Carmine Fratepietro, un nome tristemente noto alle forze dell’ordine di Bari.
Chi è Carmine Fratepietro?
Carmine Fratepietro, classe 1978, è considerato uno dei personaggi di spicco della criminalità pugliese. Il suo passato è costellato di crimini che spaziano dal riciclaggio alla rapina, fino al porto illegale di armi. È stato protagonista di numerosi episodi di cronaca nera, molti dei quali hanno avuto un forte impatto sull’opinione pubblica per la loro violenza e per la complessità organizzativa.
Tra i suoi reati più noti figura l’assalto a un furgone portavalori avvenuto il 29 febbraio 2016 sulla strada statale 16, nei pressi di Trinitapoli. In quell’episodio, Fratepietro faceva parte di un commando paramilitare composto da circa dieci persone. L’operazione, durata appena cinque minuti, aveva come obiettivo un carico di 3 milioni di euro destinati a istituti di credito e uffici postali.
Nonostante la precisione con cui era stato pianificato, il colpo fruttò solo 725 mila euro a causa di un sistema di sicurezza che saturò il vano di carico del furgone con una schiuma. La fuga del gruppo criminale fu agevolata da auto e mezzi pesanti rubati e incendiati, oltre che da decine di chiodi artigianali sparsi sulla strada.
Il caveau di Caraffa e altri colpi
Un altro episodio eclatante risale al 4 dicembre 2016. Fratepietro, insieme ad altre 15 persone e con il benestare delle ‘ndrine calabresi, partecipò all’assalto di un caveau di una società di vigilanza a Caraffa, in provincia di Catanzaro. Utilizzando una ruspa dotata di martello pneumatico, i malviventi riuscirono a sottrarre 8,5 milioni di euro.
Questi episodi non rappresentano un’eccezione, ma la regola nella carriera criminale di Fratepietro. Il 19 ottobre 2015, a Bari, sempre sulla strada statale 16, Fratepietro partecipò a un altro assalto a un furgone portavalori. Armati di kalashnikov e travisati, lui e i suoi complici rubarono centinaia di migliaia di euro. Il denaro era destinato alla Banca d’Italia.
Il sequestro dei beni
Il valore dei beni sequestrati a Fratepietro ammonta a 1,3 milioni di euro. Si tratta di due ville di lusso situate nell’agro di Andria e di tre terreni agricoli a Trinitapoli, in provincia di Foggia. Formalmente intestati alla compagna, questi beni sono già oggetto di un procedimento penale per confisca non definitiva.
Il decreto di sequestro è stato emesso dal Tribunale di Bari – Sezione Misure di Prevenzione, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia. Gli accertamenti patrimoniali condotti dai Carabinieri hanno evidenziato la sproporzione tra i redditi dichiarati e il tenore di vita dell’interessato.
L’importanza delle indagini patrimoniali
Questa operazione dimostra l’efficacia delle indagini patrimoniali come strumento per combattere la criminalità organizzata. A Bari, i Carabinieri del Nucleo Investigativo hanno lavorato con rigore per ricostruire i flussi finanziari di Fratepietro e del suo nucleo familiare.
Grazie a un quadro probatorio solido, è stato possibile dimostrare l’origine illecita dei beni sequestrati. Secondo gli inquirenti, il patrimonio dell’interessato deriva in gran parte dalle rapine ai danni di portavalori.
Criminalità organizzata a Bari
Bari e la sua provincia rappresentano un’area particolarmente sensibile per la criminalità organizzata. Negli ultimi anni, le forze dell’ordine hanno intensificato le operazioni volte a colpire non solo i responsabili diretti dei crimini, ma anche il loro patrimonio economico.
L’azione congiunta della magistratura e delle forze di polizia dimostra che il contrasto alle mafie non si limita alla repressione dei reati, ma si estende a un’attenta analisi dei beni accumulati illegalmente.
Una strategia integrata
L’operazione di Bari rappresenta un esempio di come le indagini finanziarie possano colpire il cuore delle organizzazioni criminali. Sottrarre beni illeciti significa ridurre il potere economico e, di conseguenza, l’influenza sul territorio.
Le ville e i terreni sequestrati a Fratepietro non sono solo un simbolo del suo tenore di vita, ma anche un importante risultato nella lotta alla criminalità organizzata.
Conclusione
Il sequestro di beni per 1,3 milioni di euro a Bari segna un altro passo avanti nella lotta contro la criminalità organizzata. Grazie alla collaborazione tra magistratura e forze dell’ordine, è stato possibile colpire non solo l’uomo, ma anche il sistema economico che sosteneva la sua attività criminale.
Questa operazione dimostra che la giustizia può prevalere, anche in un contesto difficile come quello pugliese. La strada è ancora lunga, ma ogni successo come questo rappresenta un segnale positivo per il futuro della legalità.
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