19 Settembre 2025 12:47
Bisceglie. Pizza senza pomodorini, l’amara sorpresa di Elena Di Liddo
A Bisceglie, la nuotatrice olimpica Elena Di Liddo denuncia un episodio singolare. In una pizzeria locale, ha scoperto di aver pagato un sovrapprezzo di 1,50 euro per una pizza a cui erano stati tolti i pomodorini e il lattosio.
Bisceglie, la denuncia è arrivata tramite i suoi canali social, dove Di Liddo ha condiviso lo scontrino incriminato. L’immagine mostra chiaramente due voci, “no pomodorini” e “no lattosio”, ciascuna con un costo aggiuntivo di 1,50 euro. La nuotatrice si è mostrata incredula e ha commentato l’accaduto con ironia e disappunto. “Ho pagato per togliere i pomodorini”, ha scritto, scatenando una valanga di reazioni.
L’episodio di Bisceglie ha acceso un dibattito acceso sui social. Molti utenti si sono schierati dalla parte della sportiva, criticando la politica del locale. Altri hanno difeso la pizzeria, sostenendo che ogni modifica al menù, anche una sottrazione di ingredienti, possa comportare un costo aggiuntivo a causa della gestione del prodotto e del servizio.
Il tema sollevato da Elena Di Liddo non è isolato. Negli ultimi anni si è discusso spesso di costi aggiuntivi per variazioni apparentemente minori. Dai condimenti extra alle richieste di modifiche nelle preparazioni, la questione è sempre più dibattuta.
I consumatori si chiedono se sia giusto pagare per ingredienti non richiesti, o se una modifica in meno debba essere considerata una riduzione del costo.
La pizzeria in questione non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali. La storia, tuttavia, continua a fare il giro del web, alimentando la discussione. Questo episodio mette in luce una zona grigia nel settore della ristorazione, dove le regole sui costi aggiuntivi non sono sempre chiare e trasparenti.
La vicenda di Bisceglie ci spinge a riflettere sulla trasparenza dei prezzi. I clienti, come Elena Di Liddo, si aspettano chiarezza fin dal momento dell’ordinazione. L’informazione sui costi aggiuntivi dovrebbe essere esplicitata nel menù o comunicata chiaramente dal personale.
Il caso di Di Liddo, pur sembrando una piccola storia locale, solleva questioni più ampie che riguardano tutti i consumatori. La richiesta di una pizza senza pomodorini o lattosio, spesso motivata da intolleranze o preferenze alimentari, non dovrebbe trasformarsi in una spiacevole sorpresa al momento del conto. L’episodio di Bisceglie ci ricorda che il dialogo tra ristoratori e clienti è fondamentale per garantire un’esperienza serena e trasparente per tutti.