25 Marzo 2025 13:50
Brescia: Operazione DIA, arrestato il Capo del Clan Sarno per tentato Omicidio
La Direzione Investigativa Antimafia (DIA) di Brescia ha eseguito un’operazione contro la criminalità organizzata. Sono stati fermati tre individui, tra cui il capo del clan Sarno di Ponticelli (Napoli).
L’operazione è legata a un tentato omicidio e al possesso di armi alterate.
Le indagini sono partite dopo un incendio avvenuto a Brescia nel gennaio 2022. L’auto bruciata apparteneva a un ex collaboratore di giustizia, residente in città. Gli investigatori hanno scoperto che l’incendio era solo un atto intimidatorio. Il vero obiettivo era l’eliminazione dell’ex collaboratore.
La DIA ha identificato un gruppo criminale responsabile del piano omicida. A capo della banda c’era un ex pentito, un tempo figura di spicco del clan Sarno. L’uomo, ancora sotto protezione, è stato fermato con altre due persone.
Le Indagini e i Precedenti Arresti
Oltre ai tre fermi, la DIA di Brescia ha condotto sei perquisizioni. L’obiettivo era trovare armi e droga. L’operazione ha coinvolto anche le sedi DIA di Torino, Genova, Bologna, Napoli e Catanzaro.
Durante le indagini, erano già stati effettuati tre arresti. Uno dei fermati era un ex collaboratore di giustizia. L’uomo è stato sorpreso subito dopo aver acquistato un fucile di precisione Remington 700. L’arma, completa di ottica e munizioni, era destinata a un omicidio.
Gli altri due arrestati erano in possesso di pistole con matricole abrase. Si trattava di due Beretta, una calibro 22 short e l’altra calibro 6.35. Le armi erano pronte all’uso, segno di un imminente attacco armato.
Il Legame con la ‘Ndrangheta
Le indagini hanno rivelato legami tra il clan Sarno e la cosca Arena di Isola Capo Rizzuto (Crotone). Questo dettaglio dimostra una collaborazione tra gruppi criminali campani e calabresi.
L’operazione ha coinvolto diverse province oltre Brescia. Le attività investigative si sono estese ad Asti, Mantova, Genova, Reggio Emilia, Massa Carrara, Napoli, Caserta e Crotone.
Un’Operazione per Fermare una Faida
L’acquisto del fucile di precisione era un segnale chiaro. Il clan stava pianificando un omicidio che avrebbe potuto scatenare una guerra tra bande. L’intervento tempestivo della DIA ha impedito uno scenario pericoloso.
L’uso di ex collaboratori di giustizia per azioni criminali mostra una dinamica complessa. Chi aveva scelto di collaborare con lo Stato è tornato a delinquere. Questo ha reso le indagini ancora più difficili.
Brescia, un Centro di Interesse per le Mafie
Negli ultimi anni, Brescia è diventata un punto strategico per la criminalità organizzata. La sua posizione geografica e il tessuto economico ne fanno un’area di interesse per i clan.
La presenza di ex collaboratori di giustizia nella città ha attratto gruppi mafiosi. L’obiettivo è spesso quello di eliminare vecchi nemici o recuperare il controllo sugli affari illeciti.
Conclusioni e Sviluppi Futuri
L’operazione della DIA di Brescia rappresenta un duro colpo per la criminalità organizzata. Tuttavia, le indagini sono ancora in corso. Gli arrestati restano sotto inchiesta e vige il principio di presunzione di innocenza.
Le forze dell’ordine continuano a monitorare i movimenti delle mafie nel Nord Italia. La collaborazione tra clan campani e calabresi dimostra che la lotta alla criminalità organizzata deve essere costante. Brescia rimane un territorio sotto osservazione, per evitare nuovi episodi di violenza.
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