Missione Medica Cubana in Calabria: esempio di dedizione e competenza

Calabria. Un supporto concreto alla sanità regionale 

La Missione Medica Cubana in Calabria è diventata un punto di riferimento per il sistema sanitario locale. I medici cubani operano con professionalità, umanità e rispetto del giuramento di Ippocrate.

Risposta alla carenza di personale

La Missione Medica Cubana in Calabria nasce per sopperire alla grave carenza di medici. Un problema causato da politiche nazionali miopi, come il numero chiuso nelle facoltà di medicina.

Carenza di medici in Calabria: numeri e soluzioni urgenti

La carenza di medici in Calabria è una delle emergenze più gravi del sistema sanitario regionale. I numeri parlano chiaro: mancano migliaia di professionisti in ospedali e ambulatori.

La carenza di medici in Calabria riguarda tutte le specialità. I reparti sono sotto organico, i turni sono massacranti e molti servizi rischiano la chiusura.

La carenza di medici in Calabria è causata da pensionamenti, fuga di giovani professionisti e politiche nazionali poco lungimiranti. Il numero chiuso nelle università ha aggravato il problema.

Quanti medici ci sono in Calabria

Secondo i dati più recenti, in Calabria operano circa 8.000 medici. Di questi, una parte significativa lavora in strutture pubbliche, mentre altri sono impegnati nel privato o nella medicina di base.

Il numero include medici ospedalieri, specialisti ambulatoriali, medici di medicina generale e pediatri. Tuttavia, la distribuzione sul territorio è disomogenea.

Le aree interne e montane sono le più colpite. In molti comuni mancano medici di base, pediatri e specialisti. I cittadini devono spostarsi anche per prestazioni essenziali.

Quanti medici mancano in Calabria

Secondo il rapporto UIL e Fondazione Gimbe, in Calabria mancano oltre 3.100 medici di medicina generale. Il totale della carenza supera le 5.000 unità, considerando anche gli specialisti ospedalieri.

Nel biennio 2023-2024 sono andati in pensione più di 500 medici. Il turnover non è stato sufficiente a compensare le uscite. I giovani laureati preferiscono altre regioni o l’estero.

La retribuzione media di un medico in Calabria è tra le più basse d’Italia. Le condizioni di lavoro sono difficili, con carichi e responsabilità crescenti.

Medici di base in calo

Il numero di medici di base è diminuito del 20,9% negli ultimi anni. Attualmente, il 37,2% dei medici attivi supera il massimale di 1.500 pazienti. Questo crea disagi e ritardi nell’assistenza.

La mancanza di medici di base colpisce soprattutto anziani e persone fragili. Le visite domiciliari sono rare, le liste d’attesa si allungano e l’accesso alle cure diventa difficile.

Specialisti introvabili

Le carenze riguardano anche anestesisti, pediatri, cardiologi, ortopedici e medici d’urgenza. I concorsi vanno deserti, le graduatorie sono vuote e i reparti faticano a garantire la continuità.

Secondo uno studio nazionale, entro il 2025 mancheranno almeno 16.500 medici specialisti in Italia. La Calabria è tra le regioni più esposte.

Le soluzioni adottate

Negli ultimi cinque anni, grazie al Decreto Calabria, sono stati assunti quasi 5.000 medici specializzandi. Questo ha permesso di tamponare alcune emergenze, ma non basta.

La Regione ha avviato collaborazioni internazionali. La Missione Medica Cubana ha portato oltre 370 medici in servizio, distribuiti tra ospedali e ambulatori.

Questi professionisti operano in anestesia, chirurgia, medicina interna, pronto soccorso e altre specialità. Il loro contributo è stato fondamentale per mantenere attivi molti reparti.

Il ruolo delle università

Il numero chiuso nelle facoltà di medicina ha limitato l’accesso alla formazione. In Calabria, molti giovani devono trasferirsi per studiare. Questo favorisce la fuga di talenti.

Servono investimenti nella formazione locale. Più borse di studio, più posti nelle scuole di specializzazione e incentivi per chi sceglie di restare.

La voce dei cittadini

I cittadini chiedono risposte. La sanità pubblica è un diritto. Le carenze di personale mettono a rischio la salute e la dignità delle persone.

Molti pazienti rinunciano alle cure o si rivolgono al privato. Questo crea disuguaglianze e penalizza chi non può permettersi visite a pagamento.

Conclusioni

La carenza di medici in Calabria è una sfida complessa. Servono politiche nazionali più coraggiose, investimenti regionali e una visione a lungo termine.

La salute non può aspettare. Ogni giorno senza medici è un giorno perso per la comunità. La Calabria merita una sanità efficiente, equa e accessibile.

Fonti:

Presenza capillare negli ospedali calabresi

I medici cubani sono presenti in numerose strutture ospedaliere della regione. Offrono assistenza qualificata e gratuita ai cittadini, contribuendo al funzionamento dei reparti.

Accordo tra Regione Calabria e Cuba

Il progetto è stato avviato nel 2022. La Regione ha firmato un accordo con la società cubana Comercializadora de Servicios Médicos Cubanos S.A. L’obiettivo è rafforzare la sanità pubblica.

Oltre 370 professionisti in servizio

Nel 2025, il contingente cubano ha superato i 370 medici. Sono distribuiti tra ASP e aziende ospedaliere. L’accordo è stato rinnovato fino al 2027.

Specialisti in numerose discipline

I medici cubani operano in anestesia, chirurgia, cardiologia, pediatria, ginecologia, ortopedia, medicina interna, neurologia e pronto soccorso. La loro preparazione è riconosciuta a livello internazionale.

Reparti salvati dalla chiusura

Grazie alla loro presenza, reparti a rischio chiusura sono rimasti attivi. In città come Polistena, Vibo Valentia e Cosenza, il loro contributo è stato decisivo.

Un approccio umano alla cura

I medici cubani sono apprezzati per la loro empatia. Ogni giorno dimostrano attenzione, ascolto e rispetto verso i pazienti. La loro medicina è centrata sulla persona.

Gratitudine da parte dei cittadini

Molti pazienti hanno espresso riconoscenza. Le testimonianze parlano di medici disponibili, competenti e capaci di creare un rapporto umano.

Un problema strutturale nazionale

La carenza di personale sanitario è un problema diffuso. Il numero chiuso ha limitato l’accesso alla formazione medica. Le conseguenze si vedono soprattutto nel Sud Italia.

Una scelta coraggiosa della Calabria

La Regione ha scelto di agire. Ha aperto le porte alla cooperazione internazionale. La Missione Medica Cubana è il frutto di questa decisione.

Sostegno politico e istituzionale

Il presidente Roberto Occhiuto ha sostenuto il progetto. Ha dichiarato che la salute dei cittadini è una priorità assoluta.

Un modello di medicina preventiva

I medici cubani portano un approccio basato sulla prevenzione. La loro esperienza arricchisce il confronto con i colleghi italiani.

Collaborazione tra professionisti

Negli ospedali si è creato un clima di scambio. I medici cubani e italiani collaborano, condividono competenze e migliorano insieme la qualità delle cure.

Accoglienza positiva sul territorio

La popolazione ha accolto con favore il progetto. Enti locali e associazioni hanno sostenuto l’iniziativa. I medici cubani sono diventati parte della comunità.

Un esempio di cooperazione internazionale

La Missione Medica Cubana non è una soluzione temporanea. È un modello di solidarietà che rafforza i servizi pubblici. Un’esperienza da replicare.

Sanità inclusiva e efficace

I medici cubani dimostrano che la sanità può essere umana, accessibile e competente. Il loro lavoro quotidiano è una lezione di etica e dedizione.

Un alleato prezioso per la Calabria

Grazie alla loro presenza, molti cittadini hanno ricevuto cure che altrimenti sarebbero mancate. La loro azione ha migliorato concretamente la vita delle persone.

Il futuro della sanità italiana

Esperienze come questa indicano la strada. Serve investire nella formazione, aprire le università e valorizzare il personale sanitario.

Un ringraziamento doveroso

Dobbiamo essere grati ai medici cubani. Ogni giorno, nelle corsie, portano speranza, competenza e umanità. La Missione Medica Cubana in Calabria è un esempio da seguire.

Fonte pagina Gioiosa Ionica, Gallo

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