24 Maggio 2025 23:45
La rassegna “Marea” si è conclusa a Cefalù. L’ultimo appuntamento è stato un successo. Il Teatro Comunale “Salvatore Cicero” ha ospitato un evento potente. Lo spettacolo era “Il mio nome è Caino”. Una vera esperienza teatrale.
“Il mio nome è Caino”: Un Monologo Intenso
Lo spettacolo è tratto da un romanzo di Claudio Fava. L’interpretazione è stata affidata a Ninni Bruschetta. La musica era di Cettina Donato. L’opera ha lasciato il segno. Ha offerto al pubblico un’esperienza etica ed estetica. È stata di rara potenza.
L’Anatomia del Male in Scena
“Il mio nome è Caino” è un monologo visionario. Esplora la mente di un sicario mafioso. Incarna la figura archetipo del tradimento. E della violenza. Claudio Fava ha creato un racconto tragico. E lucidissimo. Il protagonista è un mafioso. È implacabile e consapevole. Ripercorre la sua parabola criminale. Il nome “Caino” è una metafora. Rappresenta il male assoluto. Ma anche un uomo che ha scelto la via dell’assassinio. Per destino o per scelta.
L’Interpretazione di Ninni Bruschetta: Eccellente
Ninni Bruschetta ha dato vita a un Caino complesso. E umano. La sua interpretazione è stata eccellente. L’attore ha rivelato di essere entrato nella mente di un killer. Ha esplorato la sua follia. E la sua umanità. Bruschetta ha sottolineato un aspetto chiave. L’importanza di sospendere il giudizio. Per interpretare un ruolo negativo. È riuscito a creare empatia con il pubblico. Nonostante la cattiveria del personaggio.
La Musica di Cettina Donato: Un Elemento Cruciale
La musica ha avuto un ruolo fondamentale. Eseguita dal vivo da Cettina Donato. Le composizioni sono originali. Mescolano classico, popolare e jazz. Hanno accompagnato il racconto. Hanno amplificato le emozioni. Del protagonista. Hanno creato un’atmosfera unica. E coinvolgente. La collaborazione tra Bruschetta e Donato è stata vincente. Note e parole si sono intrecciate. Hanno sostenuto le modulazioni emotive. Del racconto di Caino.
Domande Radicali sulla Violenza
“Il mio nome è Caino” non offre facili consolazioni. Pone interrogativi radicali. Sulla violenza. Sulla giustizia. E sulla memoria. È un’opera che invita alla riflessione critica. E al confronto. Con la realtà del crimine. E con la sua rappresentazione culturale.
Il Ruolo del Teatro come Spazio di Pensiero Critico
La rassegna “Marea” si è conclusa con questo spettacolo. Ha confermato il ruolo del teatro. Come spazio di pensiero critico. E di disvelamento. Ha offerto al pubblico un’esperienza teatrale. Intensa e provocatoria. Un finale all’altezza della rassegna. Il teatro a Cefalù ha dimostrato ancora una volta la sua vitalità.
Un evento davvero significativo per il panorama culturale di Cefalù.