Renato Caponnetto, torturato e ucciso dalla Mafia

Garrota, la morte atroce inflitta a Renato Caponnetto.

Renato Caponnetto. Questo era Renato Caponnetto, un uomo buono che aveva una azienda di prodotti agricoli in provincia di Catania.

Renato Caponnetto. Poco tempo fa, dopo avere subito estorsioni mafiose, è stato sequestrato da cinque belve, portato in un casolare,

denudato con le mani legate dietro la schiena, fatto inginocchiare, torturato e poi ucciso con una garrota appuntita stretta attorno al collo.
Il suo corpo è stato bruciato sui copertoni dei camion, mentre sul suo telefono continuava a lampeggiare una chiamata in entrata della moglie con la scritta “Amore”.

Il capo della cosca che lo ha ucciso era appena uscito dal carcere,

dopo che era stato condannato all’ergastolo per avere ucciso 6 persone ed averle bruciate sui copertoni dei camion.
Ma dopo 26 anni, sfruttando cavilli legali e ricevendo migliaia di giorni di liberazione anticipata “in regalo” è tornato ad uccidere.
Lo Stato, complessivamente inteso, come istitutore delle regole e difensore della società, se avesse un volto dovrebbe arrossire
e chiedere scusa alla famiglia per avere potuto consentire che il suo assassino sia potuto tornare ad uccidere dopo aver tolto la vita a 6 persone.

E invece al suo interno c’è chi combatte una battaglia contro l’ergastolo, con l’effetto di far diventare regola questa odiosa disfunzione.

Il figlio mi aveva chiesto di fare un post per ricordarlo, non sapendo che questa era la storia con cui iniziava “Al di sopra della Legge”.
Quando ha letto il libro mi ha ringraziato perché non nutre sentimenti di vendetta, ha ereditato l’animo buono e generoso di suo padre.

Cos’è la garrota e come tortura i condannati

L:a tortura è stringere un cerchio di acciaio attorno al collo del condannato fino a rompere le vertebre del collo. Di solito però la morte sopraggiungeva per strangolamento.

Era una forma di pena capitale per i comuni cittadini in Spagna, mentre i nobili venivano decapitati.

L’ultima morte per garrota avvenne nel 1974, mentre un condannato alla stessa pena nel 1977 venne indultato.
In certi ambienti uccidere non basta, deve esserci crudeltà e sofferenza terribili.
L’esempio per chi si mette contro il potere dei boss? Oppure l’ennesimo triste episodio che aiuterà a sconfiggere la Mafia, mettendola nell’angolo?
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