Cessione del ramo di azienda

Cessione del ramo di azienda, cresce la paura per il futuro

La vertenza è in atto e ne avevamo dato conto ai lettori in precedenza: situazioni che derivano dalla crisi pandemia, ma non solo, potrebbe esserci altro dietro.

SEA aveva anticipato e messo in conto un ridimensionamento (verbale di accordo quadro del 19.02.2021)

  1. SEA ha illustrato alle OO.SS/RSU lo scenario 2021-25 più attendibile, secondo le informazioni al momento disponibili e, in particolare:

– gli elementi di business di riferimento, connotati da una elevata incertezza e variabilità conseguenti all’epidemia Covid-19, la cui crisi è foriera di cambiamenti strutturali e di un ridimensionamento del mercato, che porta con sé un ridimensionamento delle aziende.

I sindacati prendono posizione compatti

Nel loro comunicato ufficiale si evidenziala ” cessione del ramo d’azienda dei sistemi  informatici di Sea, che coinvolgerà 60 persone

L’operazione aziendale “si concluderà entro l’estate con la  vendita di tale settore a soggetti esterni privati.”

L’opposizione sindacale a tale decisione

“Noi ci opponiamo fermamente a questa decisione del Consiglio di Amministrazione, in  difesa non solo dell’occupazione in Sea;

Il timore è che questo sarebbe  un grave precedente contro il mantenimento dell’unità aziendale che potrebbe portare  ad interventi simili e ad esternalizzazioni in altri settori. 

Questi lavoratori oltre ad uscire dal perimetro aziendale di Sea, dovranno cambiare  contratto nazionale e aziendale di riferimento e avranno sicuramente condizioni  economiche normative assolutamente diverse e peggiori. 

il futuro di SEA

Il futuro potrebbe riservare altre sorprese: “Oggi toccherà all’Ict ma domani potrebbe toccare a chiunque in Sea” aggiungono i sindacalisti.

Sea nel già citato accordo aveva messo in conto misure per alleggerire la tensione e la crisi (di tutto il settore) con l’utilizzo della cassa integrazione e l’uscita anticipata:

L’accordo del 19 febbraio prevedeva dei pensionamenti:

“uscita anticipata al 31/12/2025, secondo lo schema temporale e le modalità di seguito indicate:

  • sino al 31/3/2022 (data ultima di risoluzione dei rapporti di lavoro, con efficacia dall’1/4/2022), prosecuzione del piano di pensionamento di cui al Verbale di Accordo 15/1/2018.
  • Il piano interessa n. 76 FTE, che concorrono alla gestione dell’esubero di cui al punto 1) della presenta intesa, riducendolo da n. 550 FTE a 474 FTE”.

Il percorso e gli accordi c’erano tra le parti sociali e SEA però ha messo in gioco anche altri lavoratori che non sarebbero direttamente collegati al business aziendale.

I sindacati proclamano lo sciopero e chiedono al Comune di Milano di farsi sentire

Lo sciopero è previsto per martedì 18 gennaio dalle 12.00 alle 16.00, per far recedere Sea e il  Comune di Milano, come maggior azionista di questa Azienda.

Obiettivo il rientro e la retromarcia da questa scelta contro i  lavoratori e contro l’unità dell’azienda

E’ il commento delle sigle Filt Cgil Lombardia Fit Cisl Lombardia Uil Trasporti Lombardia UGL TA  Lombardia.

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