Un giudice condannato in via definitiva dalla Cassazione per avete approfittato del suo status
Milano 12 Febbraio 2022, la toga che approfittava del suo ruolo professionale, per ostacolare l’apertura di un bar, giudice condannato in via definitiva.
Fare il magistrato è un lavoro che dovrebbe rimanere tale, senza che vi siano pretese di superiorità sociale oltre che morale.
Per questo motivo un noto magistrato del tribunale civile di Milano, è stato condannato in via definitiva dalla Cassazione.
La condanna nei confronti di questo giudice, è di 2 anni e 6 mesi, ma non andrà in carcere, subirà solo l’interdizione dai pubblici uffici.
Il magistrato dovrà chiedere l’affidamento ai servizi sociali.
Insomma non potrà esercitare la professione di giudice, per tutta la durata della pena.
Inoltre se non si dimetterà spontaneamente subirà un procedimento disciplinare del Csm, che vista la gravità del reato, potrebbe propendere per la destituzione.
Il caso è emerso grazie ad un barista, titolare da decenni di uno storico bar, nei pressi del tribunale, che non si è lasciato intimidire dal questo giudice.
Tutto nasce quando il barista decise di trasferirsi di pochi metri, in dei locali lasciati liberi da un panettiere.
Al secondo piano del palazzo abita questo giudice Giorgio Alcioni, di 62 anni, a cui non andava giù l’idea di aver quel bar sotto casa.
Il giudice per bloccare l’insediamento del bar, ne ha combinate di tutti i colori.
Comincia a rendersi protagonista di affermazioni alquanto deliranti : “lei questo bar non lo aprirà mai, lei è a conoscenza del lavoro che svolgo ?”.
Addirittura sempre il giudice, sommerge gli uffici comunali di esposti, sottolineando di essere un magistrato.
Non contento fa ripetute irruzioni negli uffici, con la pretesa che la pratica venga bloccata, sventolando all’ingresso il tesserino del ministero della giustizia.
Il barista difeso dall’Avvocato Lino Terranova, non si è fatto intimidire, ed ha denunciato Alcione alla Procura di Brescia.
In seguito, il giudice è stato condannato in primo e secondo grado, ciò nonostante invece di abbandonare la sua condotta deviata, arriva fino in Cassazione.
Giovedì è arrivata la sentenza finale, nonostante una serie di capi d’accusa, Alcioni se la cava con la prescrizione, mentre su altri viene assolto.
Ma di fronte ad una delle tante incursione del giudice presso l’ufficio dell’edilizia privata, quando si fece consegnare la pratica del barista, nessuno ha potuti chiudere gli occhi.
In quell’occasione il giudice si permise addirittura di dire ad una impiegata che faceva resistenza :
“Lei non sa chi sono io, se voglio il fascicolo lo visiono lo stesso, lo faccio sequestrare e me lo porto in tribunale”.
Certo è che certe persone fanno proprio fatica a stare con i piedi per terra.