Lista Moratti, Palmeri, pezzi di Forza Italia cambiano casacca

Lista Moratti. Manfredi Palmeri (lista Moratti)

il Consigliere Regionale Manfredi Palmeri, Capolista della Lista Letizia Moratti Presidente e Capogruppo a Palazzo Pirelli spara la bomba mediatica
in merito alla presentazione dei candidati di Forza Italia e alle ingenerose parole verso Letizia Moratti, afferma:
“I liquidatori di ciò che fu Forza Italia provano a navigare a vista con questa zattera per tentare di garantire qualche sopravvivenza politica individuale
mentre gli ex elettori, quelli che hanno visto progressivamente abbandonato lo spirito del 1994
che hanno preso atto che Forza Italia è ormai partito marginale della coalizione, stanno trovando nella Lista Moratti un Polo liberale che guarda al futuro, nella Lombardia e nel Paese”.
 “Forza Italia altro che decisiva e determinante in Lombardia.. O forse sì, ma in negativo
non passa giorno che non perda un pezzo nei diversi territori, per di più dopo che ha già dimezzato i propri voti rispetto a 5 anni fa.
Saranno eletti meno della metà dei Consiglieri e tante Province non vedranno il loro rappresentante in Consiglio rispetto a questo mandato.
E aggiunge: ” cui peraltro proprio i rappresentanti di Forza Italia hanno fallito la gestione
delle questioni prioritarie relative alla Sanità, sia in Giunta, sia nella partecipata ARIA fino a quando Letizia Moratti è intervenuta con successo a risolvere i problemi.
Ricordo che lo stesso Presidente Fontana ha ammesso allora e ribadito ora che si trattasse di cambi assolutamente giusti.
Inoltre nessuno degli Assessori presenti al termine del mandato si ricandida con Fontana
per il prossimo e l’unico che lo fa ha scelto sì di correre, ma andando in un altro partito.
La situazione nelle diverse Province è molto negativa, con abbandoni continui a Como, a Monza
e soprattutto a Milano (sia in Comune, sia nei Municipi) dove sta scomparendo
oltre che in Regione stessa dove in questi anni Consiglieri e Assessori rappresentanti di Milano Città, Milano Provincia, Monza Brianza, Bergamo, Lecco e Como hanno lasciato il partito, alcuni dei quali con parole molto dure”.
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