21 Novembre 2024 20:00
Pendolari infuriati in Lombardia. RITARDI E SOPPRESSIONI: METÀ LOMBARDIA BLOCCATA DAI SISTEMI RFI INADEGUATI
“Abbiamo investito 1,7 miliardi per treni nuovi ma i disagi di questa mattina confermano che fino a quando la Lombardia non avrà un’infrastruttura all’altezza il sistema ferroviario lombardo dovrà fare i conti con problemi per i pendolari e tutti i viaggiatori”.
Così l’assessore alle Infrastrutture, trasporti e mobilità sostenibile, Claudia Terzi commenta i guasti di questa mattina in Lombardia che hanno avuto ripercussioni su diverse linee regionali.
“Metà della Lombardia è stata bloccata fino a tarda mattinata da due guasti infrastrutturali
e dalle conseguenze della nevicata sui sistemi di Rfi, causando ritardi e soppressioni – prosegue Terzi -.
Hanno viaggiato con ritardi d:
i 30 minuti i passeggeri da e per Bergamo, Lecco e Como per un guasto a Greco Pirelli, 1 ora quelli da e per Brescia e Verona per un guasto a Desenzano
E due 2 ore i viaggiatori lungo le linee pavesi e piacentine a causa della nevicata.
Fa strano quindi leggere ogni giorno sui giornali e sui social network le accuse di chi pensa di risolvere tutto cambiando l’azienda ferroviaria:
certe sparate politiche che accusano solo Trenord senza conoscere il sistema sono specchio della miopia di questi candidati.
Di fatto finché non si risolvono i problemi di un’infrastruttura vecchia e congestionata ogni investimento sul materiale rotabile degno di una regione come la Lombardia viene vanificato”.
I problemi dei pendolari sono reali, le soluzioni non semplici, per essere obiettivi.
Ci vogliono ingenti risorse per aumentare la sicurezza, i treni, le fermate e magari il raddoppio o il triplicamento dei binari.
Viviamo in un Paese in cui ogni cosa è soggetta a leggi vetuste e che per aggiornarle servono tempi biblici e tecnologiche costose.
Il treno è sicuramente uno dei mezzi meno inquinanti, però per far passare i binari come si fa?
Se si abbattono le case chi paga ? E poi pensiamo ai ricorsi al TAR.
Aumentare i binari in mezzo ai campi, provoca la reazione degli ambientalisti e/o degli agricoltori, tanto per fare esempi semplici e non in termini politici da campagna elettorale.